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FEB. MAR. 2014
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L’
anno nuovo è cominciato portando con sé qualche buona notizia.
Secondo tutti gli indicatori economici la recessione è terminata e
il motore della ripresa ha ricominciato a girare. Ai minimi, è vero,
ma ora si può vedere la luce in fondo al tunnel. E questo è di gran
conforto. La notizia meno positiva è che gli effetti sull’economia e
sulla società non saranno immediati. In particolare per avere dei benefici sul mercato
del lavoro - leggi disoccupazione - e sui consumi dovremo attendere il 2016. Che detto
così significa ancora due anni di sofferenza.
Se consideriamo che il Pil annualizzato rispetto al 2007 è sceso del 9% e che molti
consumi sono arretrati considerevolmente, possiamo farci un’idea del duro lavoro
che ci attende. Nel nostro settore specifico, quello della ristorazione, nel 2012 hanno
cessato l’attività 23.000 locali tra bar e ristoranti, con un saldo negativo di 7.000 locali,
visto che 16.000 sono stati quelli che hanno aperto. E niente fa supporre che nel 2013
i dati finali saranno migliori. Questo significa che il mercato sta cambiando, che gli
operatori marginali stanno uscendo e che ne stanno entrando di nuovi.
Per la nostra Cooperativa il 2013 è stato un anno alla fine positivo. L’azione di selezione
e di qualificazione dei prodotti sul lato dell’offerta e di vicinanza e sostegno nei con-
fronti dei nostri clienti (ma anche di accurata selezione) sul lato delle relazioni ci ha
consentito di guadagnare quote di mercato a scapito di certa concorrenza, costretta a
cessare l’attività. Così come una corretta gestione dei flussi finanziari ci ha permesso
di passare indenni attraverso la forte turbolenza di questi anni di crisi, con la consa-
pevolezza che ogni intervento migliorativo che facciamo ha una ricaduta positiva sui
nostri clienti, che in Cic possono trovare continuità di servizio e di condizioni.
L’organismo cooperativo che abbiamo costruito insieme in questi lunghi anni di lavoro
è un’entità viva e in costante evoluzione. La dinamica dell’impresa cooperativa fa in
modo che ciascun socio dia il proprio contributo e ottenga dei benefici, non secondo
una logica cliente-fornitore, ma in quanto parte integrante della cooperativa, che deve
funzionare come unicum orientato ad obiettivi comuni a tutti i soci. Obiettivi comuni
che, come ho detto in altre occasioni, sono quelli di trasferire valore ai nostri clienti
ristoratori, perché possano operare con la tranquillità di avere dei partner fornitori alle
spalle che condividono la stessa passione per il lavoro e sono in grado di sostenerli
in ogni momento.
COOPERATIVA PIÙ FORTE,
CLIENTI PIÙ PROTETTI
la Cooperativa
è viva e in
evoluzione, con
obiettivi comuni
a tutti i soci.
Per primo, il
sostegno ai
nostri clienti
IL PUNTO DEL
PRESIDENTE
Italo Nebiolo
presidente Cooperativa
Italiana Catering
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