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GIU. LUG. 2013
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U
n patrimonio in gran
parte ancora inesplora-
to, che nasconde realtà
molto affascinanti da un
punto di vista viticolo ed enologico
ma non sempre promettenti da un
punto di vista commerciale. I vini
ottenuti da varietà autoctone so-
no reduci da una fase di sviluppo
alimentata da un esasperato inte-
resse da parte dei media, che in
molti casi ne ha fatto un fenomeno
di moda senza solide strategie di
sviluppo nel medio-lungo periodo.
Allo stesso tempo, tuttavia, questa
tipologia di vini continua a incontra-
re tendenze di mercato più attuali
che mai.
Il problema è che a questo propo-
sito il mercato del vino continua a
perpetuare situazioni di poca chia-
rezza, conseguenti anche a una co-
municazione non sempre puntuale
e corretta da parte di tutta la filiera.
Basti pensare al fatto che la stessa
definizione di vitigno autoctono è
spesso arbitraria e manca di qual-
siasi valenza scientifica.
Oggi per fortuna la situazione sta
lentamente evolvendo, a favore non
tanto delle centinaia di vitigni mi-
nori senza alcun concreto sbocco
di mercato, ma piuttosto a sostegno
dei vitigni autoctoni più diffusi e
conosciuti. Vitigni che appartengo-
no alla nostra tradizione vitivinicola
e che hanno una relazione univo-
ca con specifici territori vitati: una
caratteristica, quest’ultima, che in
un mercato globalizzato e poten-
zialmemte sempre più omologato
assume un fondamentale punto di
forza.
È DUNQUE ARRIVATO IL MO-
MENTO
di scoprire o riscoprire i
nostri vitigni autoctoni, e la bella
stagione induce inevitabilmente a
concentrare l’attenzione sulle va-
rietà a bacca bianca, che da nord
a sud si prestano ad accompagna-
re molteplici abbinamenti enoga-
stronomici. Vini bianchi ricchi di
personalità, con colori cangianti,
che offrono un caleidoscopio di
sensazioni nei più diversi registri
espressivi e che spesso dimostrano
anche una sorprendente vocazione
all’invecchiamento. Vini che chie-
dono di essere (ri)proposti, perché
nella particolare fase storica che
stiamo vivendo ciò che appartiene
al passato si porta dietro preziose
promesse di autenticità e tipicità.
Bianchi, la novità si
chiama tradizione
IN TAVOLA
di Nicolò Regazzoni
Utili per diversif icare
l’offerta, indispensabili per
soddisfare le esigenze di una
clientela sempre più attenta
all’autenticità e alla tipicità.
I vini ottenuti da
vitigni
autoctoni stanno
vivendo una nuova
maturità
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