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BEVERAGE & GROCERY
G
li indicatori economici
recenti segnalano che
l’economia italiana è
ancora in difficoltà.
Il trend tendenziale del PIL segna
infatti a marzo un inaspettato - 0,5
evidenziando che il miglioramento
della domanda interna e il quadro
generale restano fragili. La ripre-
sa fatica ad affermarsi e sembra
rimanere ingabbiata dentro alle
problematiche strutturali del no-
stroPaese. Si registrano tuttaviadei
timidi segnali di recupero da parte
dell’industria.
L’export in crescita è un elemento
che potrebbe aiutare gli operatori
del mondo dei beni di consumo ad
uscire dalla recessione.
Sul fronte del lavoro, la situazione
è davvero preoccupante. Per il
progressivo riassorbimento della
disoccupazione (che ad aprile ha
raggiunto il 12,7%), specie della
componente giovanile più colpita
dalla crisi, è necessaria una crescita
duraturaeunamaggiore capacitàdi
innovazione delle aziende.
L’inflazione Istat è minore rispetto
al 2013, con qualche dubbio sulla
possibilità di innesco di un trend
deflazionistico per il Paese.
Il Largo Consumo
Nel primo quadrimestre il livello
delle vendite a volume del com-
parto del Largo Consumo risulta
ancora inferiore rispetto al 2013,
coerentemente con la dinamica del
contesto economico complessivo.
Tuttavia emergono dei segnali
deboli che indicano che qual-
che elemento di positività esiste.
Infatti da alcuni mesi si assiste
ad un arresto dell’impoverimento
del basket di spesa (trading down)
e d al contemporaneo, seppur
parziale,finanziamento da parte
delle famiglie dell’inflazione del-
comparto (+0,8 ad aprile 2014).
Il grafico 1) illustra come da 4 mesi
esistano dinamiche dei fattori di
prezzo che vedono arrestare la ten-
denza al trading down del mix degli
acquisti.
Questo significa che sta diminuendo
il fenomeno di ricomposizione della
spesa verso prodotti di fascia di prez-
zo più bassa. Il consumatore inseri-
sce più valore nel proprio carrello.
È probabile che in parte questo feno-
meno sia spiegabile anche tramite i
diversi atteggiamenti promozionali
fra marche industriali e marchi del
distributore. Infatti su un fronte più
squisitamente «tecnico» rileviamo
che le Marche Industriali hanno
ulteriormente intensificato le pro-
mozioni di prezzo, mentre leMarche
del Distributore hanno avuto un
atteggiamento più cauto. Per queste
ultime, parallelamente, si arresta la
progressione della quota di mercato
(-0,1 punti nel progressivo 2014 vs il
ATTUALITÀ/ANDAMENTO DEL MERCATO
PER GARANTIRE AL CONSUMATORE UNA PERFETTA
SHOPPING EXPERIENCE, INDUSTRIA
E DISTRIBUZIONE DEVONO LAVORARE INSIEME
di Daniele Gilli- Direttore Commerciale di IRI
La via maestra per un
successo sostenibile
Daniele Gilli