DIC. GEN. 2014
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O
ggi sul mercato è pre-
sente una vasta gam-
ma di vini rossi che
rappresenta il frutto
di pratiche e tecniche enologiche
sperimentate con successo negli ul-
timi anni dalle aziende vitivinicole
italiane, sia in vigneto sia in can-
tina. I tempi di macerazione sulle
bucce, per esempio, sono diminuiti
quasi ovunque, così come quelli
di affinamento/invecchiamento. A
questo proposito si ricorda anche
la generalizzata riduzione della
dimensione delle botti utilizzate
dai produttori, che in molti casi
ha coinciso con l’ingresso in cantina
delle barrique.
L’obbiettivo è stato quello di conser-
vare l’intensa colorazione e l’elevato
contenuto di tannini, che da sempre
caratterizzano questa tipologia di
vini, modificando allo stesso tempo
alcune caratteristiche organolettiche
che si erano dimostrate poco coe-
renti alle aspettative dei moderni
consumatori e alle caratteristiche
della nuova cultura gastronomica.
Tutto ciò senza modificare la po-
tenziale capacità evolutiva di queste
bottiglie, che per tradizione si pre-
stano ad essere conservate anche
per molti anni.
A queste nuove prAtiche
di
cantina si sono affiancate una serie
di innovazioni di stampoprettamente
viticolo, come per esempio la crea-
zione di uvaggi che comprendono
varietà internazionali o autoctone,
piuttosto che il ricorso a pratiche
agricole biologiche/biodinamiche
e l’utilizzo di lieviti indigeni. Ed è
proprio su questo vasto fronte che i
produttori potranno maggiormente
concentrarsi nei prossimi anni per
proseguire il percorso finora intra-
preso.
I risultati sono sotto gli occhi di tut-
ti, con vini che appartengono an-
che a fasce di prezzo non troppo
elevate, contraddistinti da tannini
particolarmente morbidi e rotondi
e con un’enfasi posta soprattutto
sugli aromi primari, all’insegna del
massimo rispetto dellamateria prima
utilizzata. Più spazio ai profumi e
ai sapori fruttati, dunque, ma senza
snaturare uno stile che ha fatto la
storia della nostra enologia, e che
tuttora rappresenta una caratteristica
inimitabile di alcune tra le nostre più
prestigiose denominazioni d’origine,
come Amarone, Barolo, Brunello di
Montalcino e Chianti Classico.
I vini rossi più
strutturati, non sono
solo impegnativi e
costosi. Questa tipologia
di etichette, infatti, è
ormai contraddistinta
anche da bevibilità e
piacevolezza, oltre che
da interessanti rapporti
qualità/prezzo
di Nicolò RegazzoNi
IN TAVOLA
Classici di pregio,
ma accessibili