Qualitaly_77 - page 5

OTT. NOV. 2013
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L
a crisi non accenna a diminuire e quei pochi segnali positivi che
autorevoli Istituti diffondono, vengono sistematicamente vanificati
dall’instabilità politica e dall’inazione a molti livelli. Ma quei pochi
segnali positivi sono appannaggio di imprese che esportano, mietendo
in alcuni casi successi di rilievo. Per chi, come le nostre aziende e i
nostri clienti, sono concentrati sul mercato nazionale le difficoltà sono all’ordine
del giorno. I consumi delle famiglie negli ultimi cinque anni sono scesi quasi del
5%, la disoccupazione è ai massimi livelli, il reddito pro capite è in caduta libera
ormai dal 2007. E per restare al mondo dei consumi fuori casa, se è vero che il
35% della spesa alimentare complessiva è appannaggio della ristorazione (con una
spesa pro-capite di 1.200 euro all’anno), assistiamo a una progressiva diminuzione
delle imprese attive: nei primi sei mesi di quest’anno il saldo tra nuove aperture e
chiusure è di -5.000 unità circa, che si aggiungono alle -9.345 del 2012, quando il
settore ha perso consumi per circa 1,6 miliardi.
Perdonate questa premessa dai contorni foschi, ma era necessaria per il ragionamento
che voglio proporvi. Questo stato di cose ha dei riflessi pesanti su tutta la filiera
della quale facciamo parte e siamo, in quanto distributori, il punto terminale prima
di raggiungere i nostri clienti. La difficoltà maggiore sta nella scarsa programma-
zione degli acquisti che risale lungo la filiera e lasciano scoperte le nostre aziende
e i nostri clienti: le prime perché di fronte a richieste last minute spesso si trovano
impossibilitate a farvi fronte con quel corretto rapporto tra prezzo e qualità che le
caratterizza. I nostri clienti, perché sull’onda della necessità immediata possono
lasciarsi prendere da offerte pronta consegna, magari allettanti sotto il profilo del
prezzo, ma di dubbia provenienza o qualità.
La risposta a queste incertezze c’è ed è la capacità della Cooperativa, nella sua
struttura centrale, di far fronte alla mancanza di programmazione attraverso l’analisi
dei dati, le indicazioni e le richieste provenienti dagli associati e la competenza
acquisita negli anni nella pianificazione degli acquisti. Rafforzare, con l’aiuto di
tutti gli associati, questa struttura consentendo per quanto possibile di anticipare
le richieste di determinati prodotti ha una serie di impatti positivi su tutta la nostra
attività: si rafforza la capacità negoziale nei confronti dei produttori, soprattutto
quelli esteri; viene mantenuto il livello qualitativo dei prodotti che proponiamo ai
nostri clienti ristoratori; si aumenta l’efficienza complessiva della catena di fornitura
e, infine, si migliora il livello di servizio ai nostri clienti che possono soddisfare i
consumatori finali.
PROGRAMMARE GLI ACQUISTI
A VANTAGGIO DI TUTTI
Poter
anticipare
le richieste
di determinati
prodotti ha
impatti positivi
per tutta
la filiera
IL PUNTO DEL
PRESIDENTE
Italo Nebiolo
presidente Cooperativa
Italiana Catering
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