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APR. MAG. 2018

61

*La dottoressa

Barbara Panterna è

un Medico-Chirurgo

con Perfezionamento

universitario in

Nutrizione umana

conseguito presso

l’Università Statale

di Milano. Si occupa

di educazione alimentare e

geriatria, docente/formatore

per la Regione Lombardia nei/

di Corsi di Primo Soccorso e

Microbiologia. Autrice di diversi

articoli di carattere medico/

scientifico e di romanzi presenti

su Amazon libri.

Ha recentemente pubblicato

con Passoni Editore: Storie di

ordinaria ginecologia, distribuito

in Italia da Bayer farmaceutica.

Svolge la sua attività medica

a Milano in regime di libera

professione.

tano da tecniche di forzatura della

crescita in cui l’animale viene rispet-

tato, nutrito con mangimi naturali

e dove le malattie vengono trattate

mediante preparati omeopatici e

fitoterapici, limitando i medicinali

convenzionali ai casi gravi.

È ovvio che questo ammirevole pro-

getto, che pare utopistico per certi

versi, abbia dei benefici ma anche

dei costi più elevati rispetto al con-

venzionale quindi le critiche, i pareri

discordanti e l’avversità che genera

l’argomento Bio siano legati alla sua

scarsa sostenibilità su larga scala.

(Il divietodi usare lamaggior partedi

prodotti agrochimici di sintesi riduce

quella parte dell’impatto ambientale

agricolo legata all’immissione di mo-

lecole tossiche nell’ambiente ma la

produzione biologica ha mediamen-

te rese inferiori del 20-45% rispetto

a quella convenzionale e pertanto,

per produrre le medesime quantità,

sarebbe necessario mettere a coltu-

ra il 25-64% di terre in più portando

ad una alterazione o distruzione di

habitat naturali. In tema di sosteni-

bilità è stato osservato inoltre che

l’agricoltura biologica è in grado di

avvicinarsi, per molte colture, ai ri-

sultati di quella convenzionale solo

se accoppiata ad una fertilizzazione

del terreno. A causa della scarsità di

animali allevati in modo biologico è

attualmente consentito l’utilizzo an-

che di fertilizzanti certificati come

biologici che di fatto però derivano

da produzioni convenzionali.)

Comunque, è un dato di fatto che

molti studi abbiano riscontrato una

quantità di fitofarmaci (antiparassi-

tari, fungicidi, diserbanti, repellenti

ecc di sintesi chimica) superiore del

30% nei prodotti di agricoltura con-

venzionale, (nonostante si sostenga

che questa percentuale non incida

negativamente sulla salute dell’uo-

mo) e che frutta e verdura biologica,

ad esempio, contengano un numero

maggiore di antiossidanti, tra il 20-

40% in più rispetto a quelli coltivati

con i metodi tradizionali.

Come medico nutrizionista è ovvio

che questi dati sianoperme rilevanti,

tanto da farmi prediligere prodotti

bio ove possibile, in quanto le so-

stante antiossidanti sono preziosissi-

mi alleati per il benessere del nostro

organismo, sempre più sollecitato a

stress di varia natura, anche perché

ormai ci nutriamo troppo spesso

con prodotti alimentari preparati/

confezionati saturi di additivi (colo-