APR. MAG. 2018
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infiniti e spesso non adeguati alla
tipologia del ristorante. Ogni tipo
di ristorazione deve mantenere le
sue origini, senza stravolgimenti e
puntando sulla territorialità.
Celiaci, vegani, salutisti. Oggi bi-
sogna sapere accontentare anche
questi profili. Pensi che i ristoratori
abbiamo colto questa occasione di
business o c’è ancora molto da fare?
Farei una distinzione tra problemi
di intolleranza/allergia alimentare
e nuovi trend alimentari.
Nel primo caso ci troviamo difronte
a un grosso impegno. Non possia-
mo sottovalutare la salute dei nostri
ospiti. Il nostro compito è nutrire le
persone e farle stare bene. Spesso
noto da parte di alcuni chef una
totale superficialità in materia, cosa
che può provocare seri problemi di
salute agli sfortunati clienti. Nel se-
condo caso, invece, ormai lamoda ci
COVER STORY
porta a essere tutti vegani, salutisti
e moralisti…
Io credo che la dieta mediterranea
dia la risposta a questa domanda,
cioè che si dovrebbe mangiare tutto
con una corretta frequenza e senza
esagerare con i condimenti.
Si parla tanto di ‘cervelli in fuga’.
Anche nel tuo settore accade?
Non propriamente. Come dicevo,
l’esperienza all’estero è alla base
di chi vuole seguire questa carriera
professionale. Nel nostro paese il
lavoro non manca e, se fatto bene,
viene anche retribuito correttamen-
te. Io non ho mai sofferto la crisi
sul fronte dell’occupazione: rien-
travo da un’esperienza e subito
dopo ripartivo per nuove avven-
ture lavorative. Non mi sono mai
tirato indietro e ho sempre valutato
le opportunità che mi sono state
proposte. Il problema se mai è che
rispetto a prima si pensa di poter
diventare chef esperti senza fare
la “gavetta”, senza sacrifici, come
lavorare durante i fine settimana o
nelle festività.
Cosa ti senti di dire a chi vuole
intraprendere questo lavoro?
Questa attività è la più bella del mon-
do se fatta con passione e impegno.
Ma bisogna tenere presente l’altra
faccia della medaglia che si chiama
sacrificio e umiltà. Tutto arriva se ci
si impegna con passione, ma fino a
quel momento dobbiamo lavorare
duro e carpire il più possibile da
chi ci sta insegnando.
Hai ancora sogni nel cassetto?...
I sogni perché si avverino non si
devono raccontare, sicuramente una
buona parte di questi li ho già rea-
lizzati, ma chissà… !!




