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Mixer

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no i risultati della survey – rappresenta insomma una

decisione consapevoleematura, allabasedellaquale

si pone l’esigenza di affermazione sia sotto il profilo

professionale sia sotto quello personale. «Si tratta di

una precisa scelta di vita – commenta Sara Silvestri,

research executive presso Doxa –, tutt’altro che una

via di fuga da situazioni poco gratificanti: ben il 76%

delle intervistate che hanno intrapreso questa strada

dopo altre esperienze lavorative afferma, infatti, di

nonavereoptatoper la ristorazioneper sfuggireadif-

ficoltà e problemi riscontrati nel lavoro precedente».

DIFFICOLTÀ E SOSTEGNI

Difficoltà e problemi che non paiono essere parti-

colarmente rilevanti neppure al momento dell’avvio

dell’attività di ristorazione, se si considera che più

della metà del campione dichiara di non essere sta-

to ostacolato da nessuno. E di non avere neppure

riscontratospecifici svantaggi nell’esseredonna: “non

conta” ha detto il 58% delle intervistate.

Vero è però anche che – rivela ancora la ricerca –

le donne possono contare su più sostegni: in prima

battuta, quello della famiglia, che rappresenta una

solida sponda per la metà delle ristoratrici. Ma non

secondario è pure l’appoggio assicurato da mariti

e partner, indicati dal 37% delle intervistate. Anche

se – va detto – un consistente 14% ammette di non

essere stata aiutata da nessuno.

LA RICETTA DEL SUCCESSO

Indipendentemente dal sostegno ricevuto, comun-

IL CAMPIONE

Chi sono le imprenditrici intervistate

Giovani, preparate, motivate e spesso chiamate a

conciliare lavoro e famiglia: questo il profilo delle

imprenditrici intervistate dall’indagine condotta da

Doxa su mandato di Groupon. A guidare le 143

imprese attive nel campo della ristorazione affiliate

alla piattaforma online contattate durante la survey,

sono infatti per lo più imprenditrici con meno di 40

anni: ben il 45% non ha ancora superato la soglia

degli “anta” Una percentuale considerevole, cui va

peraltro aggiunto un non risibile 26% di titolari o

responsabili di locale di età compresa tra i 41 e i 50

anni. Giovani donne, dunque, che spesso accordano

le esigenze di una professione molto impegnativa per

la quale si sono a lungo preparate (il 69% vanta un

diploma, il 13% una laurea) con quelle della famiglia

(il 64% è mamma). Donne, si diceva, impegnate a

guidare attività piuttosto recenti (il 44% delle imprese

contattate ha preso avvio tra il 2011 e il 2014, il 21%

tra il 2000 e il 2010), per lo più di piccole e medie

dimensioni (il 63% impiega da 2 a 5 addetti, il 24%

conta da 6 a 10 addetti) e concentrate soprattutto nel

Nord Italia (67% contro il 18% proveniente dal Centro

e il 15% dal Sud e dalle Isole). Imprenditrici che hanno

insomma scelto un percorso professionale stimolante,

senza sottrarsi al rischio di impresa: più di 8 su dieci

sono, infatti, anche le fondatrici dei rispettivi locali. E

in oltre il 50% dei casi, la loro attività è l’unica fonte di

reddito delle rispettive famiglie.

L’ETÀ

in cui le imprenditrici del food

hanno aperto la propria attività

Fino a 19 anni

15%

20-30 anni

39%

31-40 anni

22%

41-50

17%

Più di 50 anni

4%

LE RAGIONI

che hanno indotto le imprenditrici

del food ad abbracciare la professione

Prospettive di crescita

professionali

39%

Portare avanti un’attività di

famiglia o intrapresa col partner

36%

Mettere a frutto competenze

32%

Fonte: ricerca “Diventa ciò che sei” condotta da Doxa per Groupon