DIC. GEN. 2016
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N
el termine giapponese Kaizen, che significa cambiamento, ci
sono due conseguenze che ritengo importanti. Da un lato una
strategia volta al cambiamento presuppone una forte spinta
motivazionale ed un senso d’appartenenza all’organizzazione,
tali da far coincidere gli interessi del singolo con il gruppo
d’appartenenza. Dall’altro il miglioramento continuo e graduale ricercato dal
Kaizen è antitetico alla visione del mutamento come fenomeno improvviso e
profondo che comporta la rottura di un modello precedente ed il sorgere di un
nuovo modello. Vale a dire che il cambiamento è nell’ordine delle cose, ma non
per questo nega o rifiuta ciò che ha preceduto il nuovo corso.
Credo che questi due aspetti ben rappresentino il passaggio avvenuto nella
Cooperativa Italiana Catering nel corso del 2015. Il rinnovamento del consiglio
d’amministrazione è da interpretare come sintomo di grande vitalità della Co-
operativa, perché capace di rimettersi in gioco continuamente e di accogliere
un principio di alternanza, ma contemporaneamente è il segno di un profondo
senso di appartenenza e di condivisione con chi ha avuto la responsabilità di
guidare la nostra compagine precedentemente. E l’ha fatto nel migliore dei modi,
portando la Cooperativa Italiana Catering a un grande livello.
Il 2015 è stato un anno ottimo: i dati di bilancio sono i più positivi degli ultimi
anni, facendo di Cic un protagonista a livello nazionale nel settore delle forniture
per la ristorazione in tutte le sue componenti.
Oggi il nuovo CdA prende il testimone da quello precedente e si carica della
responsabilità di aprire un nuovo ciclo che mantenga la medesima rilevanza.
Un ciclo, appunto, in cui ciascuna impresa trovi nella coesione le ragioni per
far coincidere gli interessi di tutti con i propri.
Le sfide che ci attendono sono importanti. E gli obiettivi ambiziosi.
Vogliamo crescere e sviluppare i nostri prodotti a marchio, il vero valore che
rafforza l’identità delle nostre aziende, ci differenzia come organizzazione dagli
altri operatori del settore e rappresenta anche per i nostri clienti la garanzia
della qualità e l’equilibrio tra qualità e prezzo. Anche per la rivista abbiamo allo
studio un progetto che metta in risalto i nostri marchi.
Intendiamo aumentare la collaborazione con i soci e tra i soci, intensificando
anche le connessioni con la sede, perché crediamo che la vera forza della
Cooperativa Italiana Catering stia nella capacità dei suoi soci di fare rete, di
condividere esperienze e conoscenze, di confrontarsi e di trasferire le migliori
pratiche di ciascuno agli altri. In breve, di fare sistema per crescere insieme, pur
mantenendo la diversità e l’indipendenza delle singole aziende.
Contemporaneamente il rafforzamento passa anche dall’aggregazione di nuovi
soci, nell’introduzione di una nuova linfa proveniente da altre realtà che con-
dividano il nostro percorso.
Infine, valuteremo con molta attenzione la possibilità di ampliare la gamma
dei prodotti trattati ad altre categorie, come per esempio il beverage. Perché
siamo convinti, non da ora, che servire i nostri clienti nel migliore dei modi,
rispondere con efficienza e con efficacia alle loro esigenze, mantenere elevato
il livello di servizio che offriamo, è ciò che ci distingue.
E che ci guiderà anche nei prossimi anni.
RINNOVAMENTO NELL’UNITÀ
il 2015 è stato
l’anno con i dati
di bilancio
più positivi
degli ultimi anni
Nicola Levorato
Vicepresidente Cooperativa
Italiana Catering
IL PUNTO




