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GENNAIO/FEBBRAIO 2015
Controshock energetico:
gli effetti
La disponibilità di greggio low cost va ad
impattare in prima battuta sull’aumento
del prodotto a livello mondiale e sull’ab-
bassamento generale dei prezzi, sia per
via diretta (carburanti, tariffe dell’ener-
gia e del gas) sia per via indotta (costi
di trasporto di generi alimentari e beni
industriali). Data l’elevata incidenza dei
prodotti petroliferi sul mix energetico
nazionale, gli stimoli all’economia po-
trebbero anche risultare più accentuati
in Italia che in altri Paesi.
Ad avvantaggiarsi saranno tutti i soggetti
economici, seppure con tempistiche non
concomitanti: nelle prime fasi il rientro
del prezzo del petrolio sarà incorporato
nei bilanci delle impreseproduttive come
minori costi perpoi trasferirsi conqualche
ritardo sui prezzi finali pagati dai consu-
matori. Le famiglie si troverannoa godere
di unmaggior potere di acquisto, liberan-
do risorse utili per attivare la domanda di
altri beni e servizi, anche se non stretta-
mente interessati dalla caduta dei prezzi.
Le avvisaglie intraviste sul finire del 2014
sul versante dei consumi suggeriscono
alcune possibili destinazioni di spesa: fra
le voci chehannomostrato i primi segnali
di stabilizzazione vi sono i consumi ali-
mentari, oggetto negli anni recenti degli
interventi di spending reviewpiù incisivi
da parte dei responsabili dei budget do-
mestici, ed i beni durevoli, trainati dal
recuperodelle immatricolazioni di nuove
vetture (l’ultimodatodisponibile, riferito
a dicembre, mostra un incremento del
2.4%, benchè le consistenze del parco
auto restino ampiamente al di sotto dei
livelli pre crisi). Un ulteriore elemento
che qualifica lo scenario attuale è rap-
presentato dal fatto che, rispetto ad altri
momenti storici, in questo caso la caduta
si verifica in un quadro congiunturale al
riparoda tensioni di natura inflativa, il che
contribuisce a rafforzare gli esiti descritti:
sotto la pressione degli elevati livelli di
disoccupazione, l’inflazione ha toccato
già nel 2014 il valore più basso dalla fine
degli anni ’50 ed è attesa posizionarsi
intorno al valore nullo anche nel 2015.
Non sono peraltro da escludere, dopo
quelli dell’estate 2014, nuovi passaggi in
negativo nel corso dell’anno: di per sé la
disinflazione prodotta dal controshock
petrolifero non è un fatto negativo per
l’economia. Potrebbequindi essere l’anno
buono per tornare a vedere qualche “più”
sulle statistiche economiche: se crescita
sarà, per una volta dovremo dire grazie
al petrolio.
S
CONSUMI ALIMENTARI: TIMIDI SEGNALI DI RISVEGLIO
NUMERI INDICI, I TRIMESTRE 2011 = 100
100 99,9
100,6
98,9
98,6
97,9
97,4
95,5
94,7
93,9
93,5 93,5 93,4
94,3 94,2
11 II III IV 12 II III IV 13 II III IV 14 II III
Fonte: REF Ricerche su dati Istat
PETROLIO
IN CADUTA LIBERA
DOLLARI/BARILE
2012
2013 I sem 2014 II sem 2014 Gen 2015
112 109 109
90
56
Fonte: REF Ricerche su dati Thomson Reuters
2,4%
INCREMENTO DELLE NUOVE
IMMATRICOLAZIONI A DICEMBRE
FULVIO BERSANETTI
economista di REF Ricerche, si occupa di analisi microeconomica
dell’inflazione, dei consumi, del sistema distributivo e delle politiche tariffarie.
Consulente di Unioncamere per l’Osservatorio Prezzi
e Mercati.




