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LE “M” DEL CAFFÈ

Macinatura

26 Mixer

/

COLLECTION

giorno, anchee soprattuttoal variaredelle condizioni

atmosferiche”. Inparticolarea influenzare il risultatoè

l’umidità, come ben sanno i professionisti che vivono

in aree ad altissima variazione climatica, come il Sud-

Est asiatico “costretti a verificarla in maniera quasi

incessante. C’è chi purtroppo non ha invece idea di

quanto sia importante la corretta macinatura per un

corretto tempo di contatto tra l’acqua e la polvere

del caffè nel filtro, e si limita a estrarre espressi in

modo distratto e approssimativo. E definirlo barista

diventa davvero difficile”.

PRECISO E FACILE DA USARE

Risulta dunque cruciale la scelta del macinino, o ma-

cinadosatore. Come si può procedere? “È innanzi-

tutto importante

capire in quale contesto sarà inserito – spiega anco-

ra Odello –. Il ritmo di lavoro del locale è un fattore

chiavedaconsiderare.Notevolmente importanti sono

anche la capacità di

restituire il grado di

macinatura impo-

stato, quindi di non

avere scostamenti

eccessivi nelle cur-

ve di granulometria

tra una macinazione

e l’altra e di essere

precisi nell’erogare

la medesima dose,

sia che si tratti di

modelli volumetrici

che on demand.

Infine, la facilità di

regolazione della

macinatura e il fatto che il modello si presti a

facile pulizia e manutenzione, in modo da non

scoraggiare il barista dall’effettuare queste

sacrosante pratiche e trovarsi poi con pro-

blemi decisamente gravi.

I più frequenti?L’irregolaritàdellamacinatura

tradose edose, laquantitàdelladose stessa

errata, odori di rancido causati dall’ossida-

zione dei grassi”.

ON DEMAND O VOLUMETRICO?

Quantoallevariabili tecniche, anche inquestocaso

la sceltadipenderàdal tipodi utilizzo. “Parlandocon i

baristidivariPaesimisonoresocontochenon

esisteunasoluzioneefficaceuniversalmente.

Macisonodellelineeditendenzainteressanti.

Se in Italia è ancora molto comune vedere

nei bar i classici macinadosatori volumetri-

ci, a detta di molti baristi per la comodi-

tà della dose pronta all’uso (con tutto ciò

che questo comporta in termini di rischi di

ossidazione), all’estero si punta de-

cisamente sui modelli on-demand”.

CARLO

ODELLO

Tra i 15 e i 30

minuti successivi

alla macinatura il

caffè perde il 60%

dell’aroma