AGO. SET. 2016
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IN SALA
U
na barlady che è uno
dei fiori all’occhiello
dell’intero movimento
del bartending made
in Italy e colpisce per serietà, de-
terminazione, capacità di leggere le
tendenze che attraversano il bere mi-
scelato nel nostro paese e di saperle
interpretare con perizia e sensibili-
tà: Chiara Beretta, dal suo punto di
osservazione privilegiato del Rita &
Cocktail di Milano e dalla sua lunga
gavetta che l’ha portata da un bar
della Brianza fino ai vertici di questo
movimento, analizza l’evoluzione di
questo fenomeno, da sempre subal-
altre aree d’Italia presentano realtà
di sicuro interesse. Anche il cliente
medio si è evoluto: non si accontenta
più, ha gusti più precisi e definiti e
chiede al barman un approccio più
professionale”.
Quali sono le ragioni di questo
fenomeno evolutivo?
Sicuramente c’è statoun salto genera-
zionale, tra colorochehannoavutoun
processo formativo classico con una
gavetta più lunga, e le nuove leve che
hanno molta più facilità nell’approc-
ciare lo studio e la sperimentazione.
Oggi perungiovaneaspirantebarman
terno al vino almeno nell’accezione
italianadel bere,ma che stabruciando
le tappe in questa corsa espansiva.
“Possiamo vedere quest’evoluzione
su più fronti – spiega – nei clienti, nei
barman e nelle aziende fornitrici. Se
fino a qualche tempo fa il fenomeno
del bere miscelato era riservato ai
grandi centri urbani e a determina-
ti locali, oggi siamo di fronte a un
allargamento di questo fenomeno
anche in provincia, con tanti talenti
che stanno emergendo e buoni locali.
Certo Milano, con la sua attitudine
cosmopolita, rimane la città più im-
portante per i cocktail, ma anche
DI PIETRO CINTI
Quando talento fa rima
con preparazione
Chiara Beretta, barlady del Rita & Cocktail di Milano, fotografa l’evoluzione
del bere miscelato in Italia e allarga la sua analisi alle ultime tendenze, conscia
che, anche grazie al suo lavoro, il movimento stia vivendo una fase più matura




