AGO. SET. 2015
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S
ono i dirigenti, consumato-
ri e decisori di domani, e
quando vanno al ristoran-
te hanno esigenze precise,
non necessariamente allineate con
quelle di mamma e papà, zii e nonni.
Stiamo parlando dei 18-34enni,
quella fascia di persone – circa 12,2
milioni in Italia – che è ormai uso
chiamare “Millennials” (perché so-
no “la generazione del terzo millen-
nio”). Un tipo di clientela, interessata
al cibo, alla salute e alle tematiche
“green”, da seguire attentamente
perché già ora sono in primo piano
nei consumi, e domani lo saranno
ancora di più.
«I giovani amano mangiare fuori
casa, anche perché in molti vivono
ancora, per necessità
più che per scelta, con
i genitori. Sono sensi-
bili alla buona tavola,
e questo non è un dato
scontato: con tutti gli
stimoli e gli interessi
che hanno, investono
ancora sul cibo, che
è per loro un fatto di
cultura, salute ma anche identità.
Sono interessati alla tecnologia, alla
sostenibilità, al salutismo e alla pro-
venienza degli alimenti, tutti fattori
dei quali tenere conto. Al ristorante
chiedono qualità e trasparenza al
giusto prezzo» sintetizza Marilena
Colussi, sociologa dei consumi e del-
le tendenze alimentari e grande co-
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PRIMO PIANO
DI ANNA MUZIO
Marilena Colussi
noscitrice di usi e costu-
mi di questo target che
segue da tempo tramite
indagini e ricerche, l’ul-
tima delle quali, “Ge-
nerazione buongustai”,
commissionata da Birra
Moretti e realizzata con
DoxaMarketing Advice,
è riportata nei grafici a
corredo dell’articolo.
GLOBALIZZATI MA REGIONA-
LISTI.
I Millenials sono interessati
all’alimentazione, ma uno su cinque
ha con il cibo un rapporto speciale
tanto da poter essere definito un
“foodie”. Ha con il territorio, che
può essere la propria regione di




