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IN DISPENSA

A

i crostacei o alle ara-

chidi, alle uova o ai

latticini… L’elenco di

chi soffre (o pensa di

soffrire) di unadi questeealtreallergie

alimentari è sempre più lungo. Per tu-

telare queste persone, anche quando

mangiano fuori casa, il regolamento

1169/2011 relativo alla fornitura di

informazione ai consumatori ha intro-

dotto, anche per chi somministra gli

alimenti, l’obbligodi comunicarequali

allergeni sono contenuti nei piatti nel

menù. E così il tema degli allergeni è

Allergeni, istruzioni

per l’uso

Dalla pianificazione della cucina alla redazione del menù: consigli pratici

per gestire correttamente questa problematica

venuto alla ribalta, anche se la gestio-

ne di questo problema deve rientrare

a tutti gli effetti nei protocolli HACCP,

in quanto rappresenta un rischio per

la sicurezza del consumatore.

Macome fare? Èsufficiente “cavarsela”

scrivendo nel menù di chiedere ai

camerieri, o forse è meglio affrontare

diversamente la questione?

«Secondo me un ristoratore deve an-

zitutto chiedersi come intende affron-

tare la questione – sostiene Marco

Valerio Sarti, tecnologo alimentare e

consulente a Milano. – Se gli basta

DIC. GEN. 2018

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DI ELENA CONSONNI

adempiere unicamente agli obblighi

di leggere (e quindi inserire la gestio-

ne degli allergeni nel piano HACCP

e mantenere un livello minimo di in-

formazione) o se preferisce fare della

gestione degli allergeni un punto di

forza, trasformandola in un elemento

di differenziazionedalla concorrenza.

Mediamente ogni persona allergica

che sceglie un ristorante, ne porta

con sé altre sei. In una compagnia di

amici, se c’è un allergico si va incon-

tro alle sue esigenze. Quindi se un

locale fa una comunicazione spinta