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on vorrei passasse sotto silenzio una delle classiche notizie che i
giornali mettono per riempire gli angolini più reconditi e meno letti
dei quotidiani. Viene da Genova, ma potrebbe arrivare da qualsiasi
altra città dell’Italia del nord. È il grido di allarme lanciato da Gianni
Testino, responsabile del centro alcologico ligure che solo nel 2013
ha già effettuato 21.000 prestazioni, con 550 nuovi pazienti inseriti nel percorso
assistenziale. «Ogni mese al Gaslini – spiega il dott.Testino - ci sono accessi di
ragazzini con meno di 14 anni per intossicazione acuta da alcol con i rischi che
ne conseguono soprattutto sul fegato. E nel centro alcologico regionale sono
numerosi i ragazzi seguiti con meno di 24 anni».
Apropositodi giovani ealcol, pochi adulti sanno che cos’è il “bingedrinking”,ma
quasi tutti gli adolescenti lo conoscono, anche se, per fortuna, non tutti lo fanno.
Si tratta del bere solo per stordirsi con l’obiettivo di raggiungere l’ubriacatura
immediata e la perdita del controllo.
Dati dell’Istituto Superiore di Sanità attestano che il 20% della popolazione
maschile e il 10% di quella femminile sono a rischio, non solo di sviluppare un
alcol dipendenza, ma soprattutto malattie da alcol. La corsa all’alcool è esplo-
sa in poco tempo e ha già surclassato le sigarette e gli spinelli. Mentre siamo
impegnati nella lotta al fumo, e quasi quasi l’abbiamo vinta tra l’incredulità di
tutti, me compreso (almeno per il fumo all’interno), la stiamo perdendo dram-
maticamente per l’alcool. Cosa fare, però, perché questo ciclone alcolico non
travolga i nostri giovani?
La Bibbia, nei Salmi, parla del vino che “letifica” il cuore degli uomini. Cristo nel
Vangelo, il primo miracolo l’ha fatto trasformando l’acqua in vino doc (adesso
si dice così!).
Nella messa il vino deve essere vino e lo bevono tutti, preti e fedeli.
Nelle case puòmancare l’aspirina, l’asciugacapelli, ma è impensabile che anche
nella casa più povera, non ci siano almeno tre tipi di vino (bianco, rosso e rosè)
e una bottiglia di grappa per i veneti, di limoncello per i pugliesi e di filuferru
per i sardi.
Perciò? Il lavoro educativo e preventivo è lungo, rischioso ma necessario.
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N
L
RIFLESSIONI
Paura
binge drinking
Cresce il numero dei giovani a rischio dipendenza da alcol.
Serve un grande lavoro educativo da parte delle famiglie e delle istituzioni
di Don Antonio Mazzi