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Controtendenze
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urante i primi giorni dello scorso settembre la versione in vinile di
“Random Access Memories” dei Daft Punk è risultata l’ellepì più
venduto dalla filiale britannica di Amanzon nella storia del colosso
mondiale della vendita online. Nella graduatoria degli album in
vinile stilata dalla rappresentanza britannica della multinazionale,
l’ultimo lavoro del duo francese si è lasciato alle spalle “21” di Adele, “Back To
Black” di Amy Winehouse, “The Next Day” di David Bowie e “The Dark Side Of
The Moon” dei Pink Floyd. Due mesi prima, interessante sondaggio effettuato
dalla ICM nel Regno Unito ha confermato che erano i giovani di età compresa tra
i 18 e i 24 anni a guidare il ritorno del vinile sul mercato. Una piccola parte degli
intervistati ha dichiarato di avere acquistato vinili nuovi (anche ristampe) o
usati. Sono proprio i giovani quelli che oggi riscoprono il fascino del disco,
tanto da aprire a Londra una biblioteca (discoteca, ndr) composta da
soli vinili: TheVinyl Library. L’idea è di due dj di Londra, SophieAustin
ed Elly Rendall. “Siamo in procinto di tenere anche qualche lezione
di djing solo con vinili e di proiettare documentari musicali” rivela
la coppia. “Siamo aperti tutti i giorni dalle 11 alle 21 e ubicati in
Foulden Road, nella zona di Stoke Newington. Da noi ci s’iscrive
con una sterlina (poco più di 1 euro, ndr)”.
La possibilità di collezionare e santificare il feticcio fa sì che
il trend del ritorno al vinile sia in costante crescita. Altro che
digitale. Il luogo preferito per acquistare i dischi ovviamente
è il… negozio di dischi, magari indipendente (l’85 per cento
li compra qui), e non i siti specializzati presenti in Internet.
Comprare un vinile in Rete? Non c’è gusto. I negozi di dischi
indipendenti stimolano e soddisfano una domanda crescente
di vinile: questi offrono una gamma di prodotti musicali diver-
si, ricercati e interessanti.
La seconda giovinezza del vinile
Panasonic nel mese di settembre di tre anni fa ha annunciato di
aver cessato la produzione dei mitici giradischi analogici Tech-
nics SL 1200. Un colpo basso per gli amanti del vinile e dei dj della
vecchia guardia. L’azienda nipponica ha detto di aver destinato gli
operai che costruivano i gloriosi piatti ad altre mansioni. In soffitta
è andato anche il modello nero (l’SL 1200), che presentava piccoli mi-
glioramenti rispetto alle versioni precedenti. Malgrado ciò, il vinile sta
vivendo una seconda giovinezza dopo essere stato messo in secondo piano
dall’avvento del cd. “Il vinile non rilancia l’industria discografica ma è una nic-
chia in crescita”, ha dichiarato più volte il presidente della Fimi (Federazione
Industria Musicale Italiana) Enzo Mazza. “Il mercato è ormai polverizzato e la
fruizione della musica avviene sotto diversi formati”. C’è un “dj vecchia scuo-
la”, grande esperto di mix, che è davvero felice che si parli ancora oggi di vinile.
Si tratta di Claudio Diva, uno che ha iniziato a fare il dj verso la fine degli anni
’70, mentre le prime radio private italiane emergevano dall’anonimato, e che
è stato resident all’Ultimo Impero e al Duplè di Torino. “Il disco in vinile non è
più un oggetto obsoleto bensì complementare per la musica.
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