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NUOVI TREND
La cornice non cambia. L’attore sì
I dj si esibiscono a rotazione e vengono selezionati in base all’evento. La vetrina
per gli emergenti (Scuba è uno da tenere sott’occhio) pertanto è sempre sgom-
bra, per fare posto a nuovi possibili talenti.
In realtà questo è a tutti gli effetti un format televisivo fatto e finito e, tra l’al-
tro, anche semplice, diretto, senza fronzoli e senza interruzioni. Nuovi volti e
nuovi suoni così entrano nelle case e sugli smartphone di tutti gli appassionati
del genere senza alcun costo.
Da una a quattro ore di musica senza un secondo di pausa. Il 6 e 7 novembre
Boiler Room avrebbe dovuto sbarcare in Italia, prima a Firenze e poi a Venezia.
Sarebbero stati due showcase organizzati dalle realtà più floride in loco, ovvero
Bosconi e Vae Victis. Ma è saltato tutto e non si capisce ancora il perché.
Marco Sanseverino - dj, producer, ideatore di club - all’ingresso della sua scuola
per dj ubicata a Milano,la Re.Creative 12.0, ha degli schermi lcd che ripetono in
continuazione filmati di boiler roomvarie. “È un fenomeno, questo, che ha dato
la possibilità a dj famosi e non, di farsi conoscere”, puntualizza Sanseverino.
“Una volta compravi una compilation e oggi invece ti guardi una boiler room: più
che un dj set è, sì, un biglietto da visita. E fino a che sarà una realtà pilotata per
veicolare un marchio, allora andrà bene; quando invece diventerà una sorta di
fashion tv, allora la boiler room si snaturerà. Paradossalmente, solo il business
potrà uccidere la boiler room”.
Bisogna tenere poi conto della location. “Perché di città in città cambia la
predisposizione del pubblico (ma questo accade anche nel dj set canonico). Poi
bisogna distinguere tra contenuto (il dj) e il contenitore (la boiler room). Quelli
di Boiler Room in fondo non sono dj set spontanei: si tratta di una produzione
televisiva curata, e nulla è fatto a caso”. Ma questo del dj sul piccolo schermo
non è il primo esperimento: “Circa sette anni fa fu organizzato un collegamento
disco-to-disco che coinvolse un pool di locali. Ma erano altri tempi, le connes-
sioni Internet erano pessime e, nonostante la linea Isdn, venne fuori un risultato
un po’ così. Invece, con la banda larga oggi non c’è più problema”.
Un vero dj non cambia atteggiamento in una boiler room
“È unmomento promozionale e dipende comunque dalla personalità dell’indivi-
duo. Ad esempio, ho visto all’opera un Daniele Baldelli molto coerente. In Italia
c’è interesse per questa iniziativa.
Oggi da noi chi ‘compera’ il dj vuole capire la capacità carismatica di questo. Di-
pende comunque che investimento si fa. Quando per esempio vedi certe riprese
di Clubbing Tv, noti un pathos diverso.
È il format che vince. Segnalopoi Apparel Tv, cheèunesperimento tutto italiano
ma che funziona all’estero e che utilizza un circuito nuovo: il dj trasmette da
casa sua, non da un club”.
Le boiler room stimolano il voyeur che è nascosto in ognuno di noi.
“Lo siamo, voyeur, per capire chi ci sta attorno. Prima si ascoltava, si faceva
una ricerca sonora, quindi molto legata all’audio, oggi invece è più completa.
Un soundcloud non basta più. Qui a scuola stiamo creando dei curricula video;
serviranno per presentare i giovani dj nel miglior modo possibile. Saranno utili
per insegnare ai ragazzi a come interfacciarsi col mondo esterno”.
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