N
L
NUOVI TREND
Le sonorità scelte durante i primi tempi
di Boiler Room erano prevalentemen-
te techno in Germania dubstep e UK
garage per quella nel Regno Unito. I
live venivano ripresi con una piccola
videocamera (Logitech) e trasmessi su
Ustream e solo successivamente spam-
mati sui social network. Raggiunto il
mezzo milione di fan su Facebook, sono
arrivati investimenti più ingenti.
Riprese interne a Londra, Berlino e Los Angeles,
esterne a Città del Capo e Lisbona
Il fan del marchio Boiler Room stanno aumentando in modo esponenziale.
Esistevano già degli streaming di dj e musicisti, prima di Boiler Room.
Ma il marchio fa la differenza, è il valore aggiunto. E che valore.
Tuttavia, il budget destinato agli eventi non permette allo staff Boiler Room di
mettere le mani su grandi location.
Tommaso Meletti del Link di Bologna taglia corto: “È il nuovo Youporn”.
In modo estemporaneo “qualche evento nel nostro Paese si può fare, magari
proprio al Link e magari inquadrando il palco con la gente attorno mantenendo
sempre però il pubblico in pista anche se non inquadrato”. Caterina Donnini
parla a nome di Music Priority, organizzazione per la quale è direttore creativo
e coordinatore dei progetti. “Non organizziamo boiler room, ma da quest’anno
abbiamo lanciato a Milano, insieme all’etichetta Mixworks, una nuova festa:
Hush Party”, spiega la Donnini. “Si tratta di un evento mensile in location
sempre diverse, svelando l’indirizzo del posto solo poche ore prima dell’inizio
dell’evento; invitiamo artisti internazionali e americani, e vi può accedere solo
chi ci contatta direttamente via email”. È un format che sta riscuotendo molto
successo? “Genera la curiosità per la cura e l’attenzione di tutti i dettagli: lavo-
riamo solo con le migliori tecnologie in circolazione”.