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The Global Party
Novantadue ore di party, per
trecentosessanta location esclusive di
centoventi città di tutto il mondo trasmesse
in diretta web. Questi i numeri di The
Global Party, il party di beneficenza più
grande del mondo che, dopo la prima
edizione del 2011, si è svolto a fine giugno
con un incredibile successo.
Un’idea di Lord Stanley Fink, imprenditore
nel campo dei beni di lusso, e David
Johnstone, esperto di Hedge Founds, per
raccogliere fondi e dare visibilità a più
di cento associazioni benefiche che si
occupano di bambini, anziani, educazione,
ambiente e benessere degli animali.
Ogni locale che ha aderito ha raccolto
donazioni durante la serata e ha devoluto
parte dell’incasso al Global Charity Trust
che a sua volta le destina localmente. In
Italia hanno aderito in molti dall’11rooftop
di Milano al Samsara di Gallipoli (Le), dal
BluLime Club di Napoli al Caffè Centrale
di Venezia, dal NOname di Lonato (BS)
all’Amarcord Club di Taormina, tanto per
citarne alcuni, ma già si sta preparando
l’edizione 2014.
Un’occasione interessante per ottenere
maggiore visibilità, affluenza ed essere
parte di un evento globale dai fini
assolutamente lodevoli.
Per partecipare basta visitare il sito e
mandare una mail di presentazione per
essere poi contattati dagli organizzatori di
The Global Party.
di Claudio Burdi
LOCALI
Nel menu metti un vino bio
Vini biologici e biodinamici sono sempre più richiesti e sempre più
ricercati da un pubblico esigente che è attento a ciò che mangia e a ciò
che beve. Un elemento da non sottovalutare per chi vuole appagare
i gusti più attuali o per chi ha intenzione di offrire una proposta
enogastronomicam, ecosostenibile o a chilometro zero.
Si tratta di vini prodotti con uva che cresce, viene raccolta e processata
secondo i principi di un’agricoltura che rispetta la natura. Con
differenze tra quelli biologici e quelli biodinamici che hanno maggiori
limitazioni – dal mantenimento della fertilità della terra alla salute
delle piante - e quindi maggiori difficoltà e costi di produzione. In
Italia esistono già diverse aziende che producono vini secondo questi
parametri - anche se una vera regolamentazione certificata ancora non
esiste (in Francia già dal 2008) - per cui creare una lista con etichette dal
Trentino alla Sicilia non è affatto difficile. Per approfondire e conoscere
meglio questo particolare mondo in crescita vale la pena consultare la
rete su siti come quello di “Vino Bio “ per dare uno sguardo e conoscere
meglio le produzioni del nostro territorio.