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subito finito nello spot della nuova iX20.
“Si tratta di grandi opportunità, perché
avere a disposizione un catalogo storico
comequellodellaMotownnoncapita tutti
i giorni. Per di più, è un’operazione che
passa attraverso Universal, un’etichetta
che per molti giovani è difficile avvicina-
re”, ha detto il dj.
la parola d’ordine: osare
.
Il pubblico che segue i dj è mediamente
molto giovane e cambia gusto frettolosa-
mente. Mettendo in discussione di conti-
nuo le tendenze. È sempre Gabry Ponte
a parlare. “Quando ho iniziato a fare il dj
avevo sedici anni e di fronte a me c’erano
i miei coetanei di allora e i gusti erano i
medesimi. Oggi tuttavia ho quarant’anni
e di fronte ho… sempre sedicenni. Così
devo capire cosa proporre e come entrare
in sintonia con loro”.
ipocrisia all’italiana?
Nessuno vuole diventare un David Guet-
ta, ma tutti vogliono esserlo: ora David,
ma non solo lui, anche deadmau5, Avi-
cii, Tiesto, Daft Punk e compagnia di
superstar, rischiano grosso. Dovrebbero
salutare il vecchio concetto dei vecchi dj
ed entrare a pieno regime in quello popo-
lare. Quando un dj è una piccola industria,
deve faredellecoseda…industria.Guetta
e soci sono coinvolti in una fase di piena
espansioneper l’interacategoria.Adesso i
riflettori sono puntati su coloro che con un
mix (di brani altrui) conquistano il mon-
do. Qualcosa di fortemente alternativo.
Lo può fare il dj. E lo può suggerire chi
lo convoca per un set (come un direttore
artistico o il proprietario di un locale).Mai
pensato di mettere su una miniband spe-
cializzata in musica elettronica? In fondo
ne avevamo parlato anche nell’ultimo nu-
mero di Nightlife grazie allo speciale sui
Daft Punk. Oggi il dj può tranquillamente
mettere inpiedi un’esibizione tradizionale
(è quello che fanno i Coccoluto, i Danny
Tenaglia o i Sven Vath, spesso lontani
anche dalle produzioni discografiche).
Oppure allestire un vero show. Veder
agitarsi una o due teste su un palco ampio
e desolato, occupato solo da una consolle
e dei leadwall è forse limitativo. Forse il
nuovo clubbing è condannato ad avere dei
live credibili e andare oltre prestazioni alla
Cirque du Soleil (con trapezisti, mangia-
fuoco e abiti tinta unita stile Sensation).
Forse merita molto di più. Ma dipende
sempre dai budget. Con l’intervento di
grandi brand, ci si prepari al… meglio. I
ventenni di adesso vorranno di più, doma-
ni. Il dj popolare è morto e nel contempo
è vivissimo: ma a un bivio. Il disc jockey
Raf Marchesini è uno dei pochi ad andare
controcorrente. “C’è effettivamente una
‘forbice’ che si sta creando semprepiùam-
pia e non solo tra i dj, ma anche per quanto
riguarda le produzioni. Sono dell’idea che
dj di vecchioenuovopensierocoesisteran-
no (come hanno sempre fatto). Vi saranno
tanti modi di esprimere la musica, sia in
studio che sul palco, e chi sa e saprà coin-
volgere e divertire andrà avanti”.
Dj da 100 euro e dj da 100mila euro: dj
nessuno o dj Dio. Oggi c’è il dj che tira le
torte eva incanotto (SteveAoki) e il dj che
sale spesso “mascarato” e a voltemasche-
rato (la lista è lunga), il dj con la maglietta
“collo a v” o il rockettaro e scapigliato.
Tutti accomunati daunamusicapressoché
uniforme e uniformata dalla “democra-
zia” del digitale. E l’odierna immagine
della consolle? Uno, due, tre cd player
e con quale mixer? Con un laptop e un
controller? Sembrano davvero morti gli
standard, dopo la scomparsa di dischi in
vinileegiradischi.Guetta,manonsolo lui,
anche i “sotto osservazione” da Forbes,
smettanodi fare i dj e faccianosoprattutto i
creativi: (tras)portino il suono dallo studio
allo stage. Hanno risorse economiche e
logistiche per farlo, ora. Il vecchio cliché
del dj esiste e resiste nella sua nicchia.
Nell’immagine principale, Gabry
Ponte impegnato in uno dei sui
applauditissimi e seguiti dj set. In alto
a destra la copertina del suo singolo
che ha coinvolto la popstar Shaggy
DIPLOMA IN DJ,ORA È POSSIBILE
S
TANNO NASCENDO QUA
E
LA
SCUOLE
PER
DJ
,
PER
AFFINARE
LA
TECNICA
DI OGNI
ASPIRANTE
DJ
E
PRODUTTORE
. S
E
IN
I
TALIA
ISTITUTI
COME
R
E
.C
REATIVE
12.0
STANNO
ESPANDENDOSI
,
ALL
ESTERO
SI
INIZIA
A
PARLARE
DI
UNIVERSITÀ
. D
ALLA
SUA
S
CHOOL OF
S
OUND
R
ECORDING
,
M
ICHAEL
G
REIG
,
UBICATA
A
M
ANCHESTER
,
MA
CON
RAPPRESENTANZE
IN
A
SIA
,
HA
SIGLATO
UN
DEAL
CON
LA
U
NIVERSITY OF
L
ANCASHIRE
PER
UN
TRIENNIO
(
CIÒ
RENDERÀ
I
LAUREATI
PROPRI
ALLIEVI
). I
COSTI
? S
ETTEMILA
EURO
ANNUALI
. M
A
ANCHE
ILLUSTRI
ATENEI
COME
IL
B
ERKLEE
C
OLLEGE OF
M
USIC
SI
SONO GETTATI NEL
BUSINESS
. I
NOLTRE
, A
RMADA
, P
OINT
B
LANK
M
USIC
S
CHOOL
, DJ M
AG
E
G
OOGLE
+
HANNO
DATO
IL
VIA
AD
A
CADEMY OF
E
LECTRONIC
M
USIC
,
LA
PRIMA
ACCADEMIA ON
-
LINE ORIENTATA
AL MONDO
DEI
SOCIAL NETWORK
CHE
AGLI
ASPIRANTI
PRODUTTORI MUSICALI
E
AI
DJ
LA
POSSIBILITÀ
DI
CONDIVIDERE
I MIGLIORI
BRANI
REALIZZATI
,
E
OTTENERE
FEEDBACK
DA
COLLEGHI
,
ESPERTI
DEL
SETTORE
E
DAI
LORO
DJ
E
PRODUTTORI
PREFERITI
. I
L
PREMIO
FINALE
? L
A
PUBBLICAZIONE
DEL
PROPRIO
LAVORO
SULLA
CELEBRE
A
RMADA
M
USIC
.
1...,5,6,7,8,9,10,11,12,13,14 16,17,18,19,20,21,22,23,24,25,...68
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