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Vietato abbassare la guardia anche e
soprattutto per quanto concerne l’abusi-
vismo tout court. Nota di merito in tale
senso alla Provincia di Parma, risultata
la più responsabile per quanto concerne
il numero di denunce di queste forme di
illegalità. Se Atene piange, Sparta come
suol dirsi comunque non ride. L’Italia
soffre per la concorrenza sleale e per
l’abusivismo, in Spagna piangono perché
non sempre l’effetto Ibiza si riflette a
cascata sul resto della Penisola Iberica,
mentre in Francia l’avversario che tenta
di giocare con le carte truccate si chiama
Bed&Breakfast, un’offerta turistica che
devia - secondo quanto raccontato dai
relatori sul palco - dalla propria missione
istituzionale per trasformarsi in autentici
ritrovi danzerecci. Anche se i cugini
transalpini possono contare su misure de-
cisamente efficaci controquesta autentica
forma di contraffazione dell’intratteni-
mento. Un sistema che porta gli irregolari
ad immediate sospensioni dell’attività e –
in caso di recidiva – alla chiusura a tempo
indeterminato. Viva la Francia!
Meditiamo addetti ai lavori,
meditiamo!
Tra gli altri panel in programma, uno
merita una particolare menzione ed un
minimoapprofondimento. Ci riferiamo in
particolare a “Do I ReallyNeed ToMarry
You: the brand as promoter, the promoter
as a brand” ed a “Italohouse meets Italo
Disco”. Nel primo si è discusso di come
i nuovi media stiamo rivoluzionando
la promozione e l’organizzazione degli
eventi dance.
Il producerMassimoFregnani, al qualeva
l’indiscussomerito di aver portato Sensa-
tion in Italia ed averne fatto un successo,
ha ricordato come le dinamiche che ca-
ratterizzano il mercato italiano vadano fi-
nalmente ad identificarsi con quelle mon-
diali, merito di una condivisione di valori
e di gusti che rendono la community dei
clubbers qualcosa di sempre più transna-
zionale. I promoter devono guardare al
panorama europeo, i produttori al panora-
ma mondiale: solo così possiamo pensare
di uscire dalla crisi dell’entertainment
italiano. Occorre smetteredi progettare in
funzione del contributo pubblico e guar-
dare strategicamente oltre, creandoquella
cultura universale verso la quale il mondo
corre veloce purmantenendo saldi i valori
umani e civili del nostro Paese.
Parole sante, quelle di Fregnani.
Nel panel “Italo House meets Italo Di-
sco”, si è invece comparato la nascita del
fenomeno delle discoteche di tendenza
negli anni novanta con il momento at-
tuale.
Senza scadere nella retorica e nella no-
staglia, si è giustamente ricordato come
allora tutti gli addetti ai lavori avessero
decisodi intraprendere un itinerario senza
sapere di preciso dove si sarebbe andati.
Sono nate così nuove professioni che
adesso sono istituzionalizzate, dal pro-
moter al direttore artistico, dal pierre al
consulente in comunicazione.
Un’onda lunga della quale si sentono
tutt’oggi gli effetti, grazie a chi ha saputo
trasformare una passione in un’attività
professionale. Il solco è stato più che trac-
ciato, in questi anni.
Non resta che seguirlo, sempre antepo-
nendo passione a business e ad effimeri
vantaggi d’immagine. Quando leggiamo
certe inchieste dove i giovani affermano
“da grande vogliamo diventare famosi”,
qualche dubbio di non aver seminato al
meglio sopraggiunge implacabile nei
nostri pensieri.
u
Il parterre del seminario “Abusivismo, TheAbuse
of Use”, organizzato dal Silb, il Sindacato Italiano
dei Locali da Ballo
Sotto: da sinistra verso destra, Daniele Spadaro,
MaurizioClemente e ValentinaCecchini, relatori
insieme a Kid Batchelor del panel
“ItaloHousemeets ItaloDisco”
Le hostess danno il benvenuto ai
convenuti dell’Ipm
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