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di un suono per una produzione che in
realtà non avevamo mai fatto.
I primi demo non erano all’altezza delle
nostre aspettative. Abbiamo così deciso
di fare quello che eravamo abituati a
produrre con macchine e campionatori.
Così abbiamo deciso di lavorare con
strumentazione vera e musicisti capaci.
Le uniche forme di elettronica che si
presentano nell’album sono sotto forma
di una massiccia presenza di sintetizza-
tori modulari, di vocoder d’annata e di
outboard. L’uso dell’autotune (effetto
per intonare le parti vocali, ndr), ormai
sempre più in voga e immortale tra i
produttori di EDM (Electronic Dance
Music), non è più fine a se stesso”.
La musica delle discoteche, ormai sdo-
ganata nei festival, sembra se la passi
bene...
“La musica elettronica in questo mo-
mento è nel suomomento di stallo. Que-
sto non è ciò che gli artisti sono tenuti a
fare, in realtà. L’EDM è in piena crisi di
identità: se uno ascolta una canzone a
caso, non riesce ad associarla a nessun
artista. Non c’è nessuna personalità in
quello che circola nel mondo del club-
bing. Skrillex (produttore discografico
e cantante statunitense), ha avuto suc-
cesso perché ha un suono riconoscibile:
quando si ascolta un pezzo dubstep,
anche se non lo ha fatto lui, si pensa sia
suo”.
Pharrell Williams dei N.e.r.d., Julian
Casablancas, Giorgio Moroder e Panda
Bear degli Animal Collective. Grandis-
sime star, tutte insieme. Pharrell spiega
con precisione come è arrivato al duo:
“Eravamo a una festa per l’ultimo album
diMadonna emi sono detto: questo cd lo
avrebbero dovuto produrre loro (i Daft
Punk, ndr). Perché non è successo? Ma-
donna e i robot; sarebbe stata una cosa
incredibile. Poi, (Thomas e Manuel) mi
chiamarono”.
Prodotto nel loro
studio di Parigi
L’albumè stato concepito e inciso anche
in sale di Los Angeles e New York e
trasferito su nastri Ampex, e in seguito
corretto negli studi di registrazione
Electric Ladyland e Henson.
“Ci sono canzoni dell’album che hanno
viaggiato da un capo all’altro del mon-
do, in cinque studi e per oltre due anni e
mezzo. Oggi la musica elettronica è re-
alizzata in aeroporti e camere d’albergo
dai dj che sono sempre in viaggio. Ha un
senso di movimento, la cosa, forse: ma
non è la stessa atmosfera dell’entrare in
questi grandi studi che contengono il
materiale perfetto per fare della grande
musica da discoteca”.“Non occorrono
certo miliardi per fare della buona mu-
sica. Bastano buone idee”.
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