AGO. SET. 2015
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L
anuovaedizionedell’Os-
servatorio GEA-Fonda-
zioneEdisonregistrache
l’Italian food ha rappresentato
nel 2013 un importante driver
di crescita dell’export.
Su una base di riferimento di
616prodotti, infatti, l’Italiapre-
senta 63 prodotti in cui è pri-
ma, seconda o terza al mondo
permigliorebilanciacommer-
ciale con l’estero, generando
una bilancia totale attiva di
21,5 miliardi di dollari.
Insieme, le ‘4A’ del Made in
Italy (Alimentari-vini; Abbi-
gliamento-moda; Arredo-ca-
sa; Automazione-meccanica-
gomma-plastica) conferma-
no un andamento positivo
toccando un nuovo record di
128 miliardi di euro.
Dall’analisi dei dati emerge,
inoltre, che gli Stati Uniti sono
in assoluto il terzo mercato di
esportazione dell’Italia, dopo
la Germania e la Francia, con
un export complessivo italia-
no verso gli USA di 29,8 miliar-
di di euro ed un surplus di 17,3
miliardi, il più alto che l’Italia
ha avuto nel 2014 negli scam-
bi bilaterali.
Il mercato americano, in parti-
colare, è sempre più focalizza-
to sul settore agro-alimentare
e presenta il maggiore poten-
ziale di crescita; basti conside-
rare che nel 2014 il 10% circa
dell’export italiano è stato
proprio verso il mercato statu-
nitense. I primi 10 casi provin-
ciali-settoriali per più elevato
export agro-alimentare verso
gli USA nel 2014 sono: Firenze,
Lucca,Grosseto,MilanoePeru-
gia per gli olii e i grassi vegetali
e animali; Modena per gli altri
prodotti alimentari; Napoli per
i prodotti da forno e farinacei;
Salernoperlafruttaegliortag-
gi lavorati e conservati; Sassari
e Parma per i prodotti delle in-
dustrie lattiero casearie. I pri-
mi 10 casi provinciali-settoriali
per export di vini e bevande
verso gli USA nel 2014 sono:
Trento,Milano,Cuneo,Firenze,
Verona, Siena,Venezia,Treviso,
Asti e Brescia. In totale sono
61 i prodotti agro-alimentari
in cui l’Italia è risultata prima,
seconda o terza al mondo per
migliorebilanciacommerciale
con gli USA, per un controva-
lore di surplus commerciale
bilaterale generato di 3,3 mi-
liardi di dollari.
La relazione sempre più forte
tra il mercato USA e l’Italian
food è confermata da una ri-
cerca di GEA Digital. Dallo stu-
dio, che si è focalizzato sul sen-
timent verso il food e l’Italian
food in particolare, espresso
dai consumatori nel mondo
e negli Usa attraverso il traf-
fico nel web, è emerso che il
numero delle ricerche relative
al food da parte degli utenti
statunitensi è tre volte supe-
riore al resto del mondo e che
l’Italianfoodsuperanellericer-
cheonlinetopicqualil’arteela
musica italiana.
Partendo dalla constatazio-
ne delle enormi potenzialità
dell’Italian food negli Usa, Lui-
gi Consiglio, Presidentedi GEA
(nella foto) , commenta: «I dati
e le tendenze dimostrano che
l’interesse per l’Italian food nel
mondo è molto forte, in par-
ticolare negli Stati Uniti, un
mercato estremamente viva-
ce dove la domanda esprime
l’attesa di un food più salutare.
Oggi chi ritiene che il merca-
to USA sia maturo si sbaglia.
Le opportunità per il Made
in Italy ci sono e c’è un gran-
de spazio per tutte le aziende
dell’agro-alimentare che desi-
derano esportare ed investire
negli USA. La battaglia politi-
ca che abbiamo vissuto finora
non ha permesso di vedere le
meraviglie del nostro sistema
industriale».
Osservatorio Gea-Fondazione Edison: le 4A
trainano il made in Italy. Gli Usa guardano al food
QI NEWS
Le vetrine di Dean&Deluca a New York, un tempio per gourmet con
tanto food italiano. A sinistra Luigi Consiglio, presidente Gea.
Sotto Eataly sempre a New York




