bevande
05 Settembre 2022Mentre in Veneto la vendemmia è già partita, e verrà seguita da Lombardia, Marche e Abruzzo, secondo quanto riporta Libero per i produttori è già tempo di trarre i primi bilanci. Si comincia con la mancanza di bottiglie, il cui prezzo rispetto all'anno scorso è aumentato del 40% (e se prima le vetrerie rifornivano i produttori di vino ogni settimana, ora la media è di 28 giorni). Dal canto suo, se il costo dello zucchero è arrivato al suo livello più alto dal 2016, anche il tappo di sughero è aumentato, come pure il prezzo dell'etichetta da applicare. Risultato: una bottiglia che prima arrivava a costare 4 euro, oggi ne costa 5 e più.
Non mancano i problemi nemmeno quando si parla di reperimento del personale. L'assunzione dei lavoratori stagionali, infatti, continua a procedere a rilento, mentre fra agricoltura e turismo c'è una richiesta di almeno 100mila unità, contro i 42mila complessivi previsti dal decreto flussi del 2021.
«Il costo del personale - dice a Libero Sandro Bottega, amministratore delegato della Bottega Spa - per noi è aumentato di un milione di euro al 31 luglio. Se qualcuno si ammala lo devo sostituire; si fa fatica a trovare professionisti, un macello e tanta gente che avevamo è andata a vivere all'estero o ha deciso di rimanere a casa».
«Noi abbiamo iniziato a vendemmiare il Pinot nero - prosegue Bottega - il grado alcolico è buono, gli acini sono piccoli ma si stanno ingrossando per le piogge degli ultimi due giorni. La situazione è drammatica per i costi dell'energia aumentati a dismisura: a fine anno arriverà a oltre un milione di euro circa, tre volte e mezzo il 2020. Per la mancanza di bottiglie vuote ne abbiamo perse circa 500 mila. Per queste già ad aprile era arrivato un aumento del 15%, e un altro sempre del 15 % è giunto i primi di luglio e ora un altro dovuto al caro energia». Bottiglie che costavano 80 centesimi oggi costano 1 euro e 30.
Le cose non cambiano, con una vendemmia in anticipo rispetto al solito, anche a Villa Sandi, nel Trevigiano. «Stiamo vivendo un momento drammatico dal punto di vista internazionale - racconta sempre a Libero il presidente Giancarlo Moretti Polegato - oltre ai rincari di tappi e bottiglie, quello che non si arresta è il continuo aumento del gas. Avevamo già avuto un rincaro del listino a inizio anno e ora un altro del 15%. L'uva è sanissima».
Su tutto poi, pesano caldo e siccità dei mesi scorsi. Stando alle previsioni diffuse da Veneto Agricoltura, infatti, il calo della produzione imputabile ai fattori atmosferici sarà di circa il 20 % nelle zone collinari, del 30 % in quelle Bellunesi, e del 10% in pianura. Un calo che, secondo le stime della Coldiretti, a livello nazionale porterà a un taglio della produzione del 10%, per un totale di circa 45,5 milioni di ettolitri.
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