pubblici esercizi
19 Aprile 2022
È quanto emerge dalle analisi di TradeLab presentate durante l'ultima edizione dell'International Horeca Meeting di Rimini, dove la società di ricerca ha tracciato un quadro di come sta cambiando il panorama del fuori casa italiano. Dopo il Covid nulla sarà come prima, è stato più volte affermato. Una regola che vale anche per il mercato Away from Home, dove nonostante tutto le prospettive sembrano essere buone. Il motivo? Gli italiani mostrano di non
voler rinunciare a ciò che considerano un piacere ritrovato dopo il lungo lockdown: la voglia di convivialità.
Eppure, le nubi all'orizzonte non mancano. “Per il 2022 c’è l’incertezza legata all’aumento dei prezzi, allo smart working, al turismo extra europeo, che potrà essere influenzato dal conflitto", ha sottolineato Bruna Boroni, direttore Industry AFH TradeLab. "Con riguardo ai rincari, però, voglio ricordare che durante la crisi 2007-2013 gli italiani, che avevano perso reddito e potere d’acquisto, hanno continuato a spendere fuori casa. È una sorta di premio che ci concediamo dopo tante privazioni, per questo resto ottimista. Ed ecco perché la previsione di TradeLab è che nel 2025 si torni agli 80 miliardi di euro di consumi”.
D'altronde, prosegue l'analisi di TradeLab, i trend del recente passato hanno visto risultati altalenanti, proprio come quelli che stiamo vivendo. “Siamo passati da 85 miliardi di euro di spesa nel fuori casa nel 2019 – elenca Boroni – a 65 miliardi nel 2021, recuperando solo in parte le grosse perdite del 2020. L’andamento dell’estate 2021 è stato davvero positivo. Da ottobre in poi c’è stata una leggera flessione, ma su dati vicini al pre-pandemia. Dicembre e gennaio 2021 hanno patito la variante Omicron, inattesa, ma febbraio 2022 si è posizionato su livelli simili al pre-pandemia”.

Segnali che fanno ipotizzare si stia andando in direzione di una normalizzazione. Secondo le rilevazioni di TradeLab, infatti, già a partire da luglio 2021 in termini di spesa (144 euro pro capite/mese) e di frequenza di visite (18), il mercato del fuori casa è tornato ai livelli del 2019 e i prossimi mesidovrebbero confermare il trend positivo.
E se le preoccupazioni sui contagi si sono ridotte, sono però cresciute quelle relative alla tenuta economica del settore dell’out of home. “Un tema importante è lo smart working – conclude la ricercatrice di TradeLab –. Quest’anno circa il 17% delle persone occupate continueranno al lavorare da remoto, con picchi del 25% nei grandi centri urbani. In questi territori il fenomeno avrà un peso rilevante sull’andamento della ristorazione, ma a livello complessivo l’impatto sarà del 2-3%”.
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