Crescono i consumi di salmone durante il lockdown. Anche in horeca. Il merito? Del delivery e della cucina orientale.
Il salmone continua a risalire la corrente, con performance sul mercato decisamente positive, come dimostrano i consumi record del 2020, che potrebbero verosimilmente bissare i risultati anche quest’anno. Segno più (riferisce ANSA), per tutti gli indicatori: frequenza degli acquisti (+10,6%); spesa pro capite (+11%); preferenza rispetto agli altri prodotti ittici (71,6%). E se, stando ai dati forniti dal Norwegian Seafood Coucil, a guidare la classifica è il salmone affumicato con una quota di mercato del 57,5%, buono è anche l’andamento dei tranci freschi (27,7%) e quello del congelato (16,7%).
E non basta: anche il fuori casa, nonostante l’inevitabile crisi dei consumi innescata dalle chiusure per Covid, sul ‘fronte salmone’ non è andato male.
Anzi: in horeca i consumi di salmone sono cresciuti del 19,1%. E questo grazie al delivery: risulta infatti che sia proprio lui, il salmone, con una quota del 39,8% il prodotto ittico più gettonato per l’asporto. Un boom di consumi che ha particolarmente coinvolto la cucina orientale: non è un caso che il sushi, per esempio, anche durante il lockdown abbia registrato un incremento delle vendite del 68%.
Ulteriore conferma, in questo senso, arriva dalla piattaforma Deliveroo, che, non solo registra una crescita degli ordini di sushi pari al +134%, ma evidenzia anche un inedito exploit di nuove proposte come il sushi burrito.
E che non si pensi che sushi, sashimi & Co. siano appannaggio esclusivo delle grandi metropoli.
Tutt’altro.