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22 Dicembre 2022Arriva una boccata d'ossigeno per i pubblici esercizi che hanno investito sui dehors. Come stabilito dalla Manovra 2023 ormai pronta ad approdare in Parlamento dopo il vaglio della commissione Bilancio, slittano dal 31 dicembre 2022 al 30 giugno prossimo le procedure di semplificazione e le deroghe per l'occupazione di suolo pubblico (concesse a causa del Covid) da parte di bar e ristoranti.
Cosa dice la nuova norma
La modifica sposta dunque in avanti il termine che era stato stabilito al 31 dicembre 2022 per l’occupazione del suolo pubblico per il settore della ristorazione, con gli esercenti che potranno continuare a realizzare pedane all’esterno dei propri locali occupando strade e marciapiedi. Per farlo, basterà presentare la domanda per la nuova autorizzazione in via telematica, allegando semplicemente la planimetria degli allestimenti su strade e sulle piazze anche di interesse culturale e paesaggistico senza necessità di autorizzazioni da parte del Soprintendente o del ministero dei Beni culturali.
Se non fosse arrivata la proroga, bar e ristoranti che in questi mesi hanno ottenuto l’occupazione in deroga del suolo pubblico avrebbero dovuto rimuovere i loro tavolini e chiedere, eventualmente, nuove autorizzazioni ai Comuni di riferimento. E proprio per evitare che questo slittamento dei tempi non porti solo a una posticipazione del problema, occorre giungere all’approvazione di regolamenti specifici a livello comunale. Obiettivo? Incentivare gli investimenti per migliorare la qualità degli arredi e scongiurare abusi, distorsioni e fenomeni di concorrenza sleale tra chi ha goduto delle semplificazioni di legge dell'era Covid e chi non l'ha fatto.
Le reazioni delle associazioni
“L'approvazione in commissione Bilancio dell'emendamento presentato fra gli altri dagli Onorevoli Caramanna e Zucconi per la proroga di sei mesi delle semplificazioni per l'ottenimento delle concessioni per l'allestimento degli spazi esterni ai locali è un'ottima notizia", ha sottolineato Roberto Calugi, direttore generale di Fipe Confcommercio.
Che ha aggiunto: "Si tratta chiaramente di un'occasione utile per ripensare le nostre città”. Avere la possibilità di consumare un pasto o un drink negli spazi all'aperto, specie nella stagione invernale che vede una forte circolazione di virus, “è una garanzia sia per i consumatori che per gli operatori di un settore che non si è ancora del tutto ripreso dalla pandemia. Il 70% degli italiani, secondo una ricerca Fipe, apprezza i dehors e ne richiede il mantenimento anche quando il Covid sarà un ricordo”.
Di diverso tenero le reazioni del Codacons che, anticipando ricorsi, parla di un vero e proprio “stupro senza fine ai danni dei centri storici e delle città e un immenso regalo a bar e ristoranti sulla pelle dei cittadini”.
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