06 Aprile 2023
Anche quest'anno Federvini ha confermato la partecipazione al Vinitaly che si è svolto a Veronafiere dal 2 al 5 aprile. La Federazione, riferimento dei principali produttori e importatori di vini, liquori, acquaviti ed aceti, nel corso della manifestazione ha acceso i riflettori sui temi di maggior rilievo per il comparto, partecipando a diversi appuntamenti di approfondimento e dibattito.
Tra i temi affrontati, il consumo responsabile, legato al rapporto tra alcol e salute, la direttiva europea sugli imballaggi, l’andamento del mercato del vino italiano nella GDO, le problematiche emerse dalla pandemia e dallo scoppio della guerra in Ucraina.
“In questa edizione del Vinitaly sono state tante le tematiche che ci hanno visti uniti come comparto a tutela del Made in Italy – ha dichiarato Micaela Pallini, Presidente di Federvini. A partire dalla normativa sugli imballaggi dell’Unione Europea, per la quale auspichiamo che il Governo e i deputati impegnati al Parlamento europeo si mobilitino per evitare la standardizzazione degli imballaggi, a prescindere dal prodotto e dal rapporto tra quest’ultimo e il packaging.
Prima di procedere in tale direzione occorre sviluppare uno studio approfondito sull’impatto che il sistema proposto sul riuso, piuttosto che sul riciclo, possa comportare per l’ambiente. Allo stesso tempo – prosegue Micaela Pallini – occorre scongiurare l’introduzione di messaggi allarmistici in etichetta, con conseguenze reputazionali e commerciali nei confronti de nostri prodotti, ambasciatori dell’Italia nel mondo. Ci aspettiamo che il Parlamento Europeo comprenda che esiste un’alternativa alla demonizzazione delle bevande alcoliche, ovvero l’educazione al consumo responsabile”.
Tra i vari appuntamenti, la partecipazione di Federvini all’evento di WIM, Wine in moderation, un’iniziativa di sensibilizzazione al consumo moderato lanciata nel 2008 dal settore vinicolo europeo. WIM nasce come programma di responsabilità sociale volto a contrastare l’abuso, promuovendo un messaggio condiviso e globale educando e sensibilizzando a un consumo moderato e consapevole. Nel corso dell’evento è stato presentato il progetto e i materiali che si stanno sviluppando per le aziende del settore.
L’omologazione degli imballaggi, così come la priorità assegnata al riuso piuttosto che al riciclo, i tassi di obbligatori di riciclo, gli obiettivi di riutilizzo e i divieti di produzione di alcune tipologie di imballi che emergono dalla proposta di riforma della legislazione che regola gli imballaggi nei Paesi dell’Ue rappresentano indirizzi di modifica che rischiano di minare le principali filiere produttive italiane, dall’agroalimentare al turismo.
In particolare, la normativa in discussione in sede europea mostra di penalizzare senza giustificazione valida gli sforzi compiuti dalle imprese del settore vitivinicolo verso l’efficientamento energetico e ambientale, ignorando la valenza identitaria che gli imballaggi ricoprono per prodotti quali vini, spiriti ed aceti. Per Federvini questa normativa andrebbe accompagnata da evidenze scientifiche che tengano conto sia del reale impatto ambientale del riuso rispetto al riciclo, sia del ruolo fondamentale che il packaging in vetro gioca in termini di qualità organolettiche del vino e della sicurezza alimentare stessa del prodotto.
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