bevande
05 Settembre 2016Si chiama la Birra del Cuore l'iniziativa di marketing solidale che in questi giorni e per tutto settembre verrà proposta in almeno un migliaio di locali sparsi in tutta Italia. L’operazione, ideata e organizzata da ADHOR (Associazione le Donne dell’Horeca, una Onlus di fatto che opera nel contesto della filiera Horeca) si basa su un meccanismo molto semplice: i distributori di bevande aderenti al progetto, acquistando da uno dei sette produttori coinvolti nell’iniziativa un determinato numero di fusti di birra con una minima maggiorazione sul prezzo di acquisto, donano automaticamente una somma per l’iniziativa solidale, alla quale s’aggiunge un’ulteriore quota parte versata alla Onlus direttamente dai produttori di birra.
Grazie alla Birra del Cuore e in nome della solidarietà, produttori e distributori non sono mai stati così uniti, con l’ulteriore vantaggio di stimolare le vendite e valorizzare un prodotto, la birra chiara alla spina, che rappresenta da sempre uno degli asset fondamentali dei distributori italiani. Ma unire produttori e distributori non è l’unico obiettivo raggiunto dall’iniziativa, perché come tutti i progetti di ADHOR che puntano sempre a coinvolgere tutta la filiera, la Birra del Cuore giunge fino ai Punti di Consumo con l’intento di sensibilizzare e informare i consumatori finali. Infatti, un ruolo decisivo in questa iniziativa è svolta dai gestori dei locali che aderendo al progetto ed esponendo in store il materiale promozionale (locandine, sottobicchieri, collarini per spillatori) diventano dei veri e propri ambasciatori di cultura birraia e di solidarietà facendo sì che i loro clienti, i consumatori finali, possano apprezzare tutta la generosità di una buona “chiara” alla spina. A conti fatti saranno tantissimi gli italiani che berranno con animo solidale la Birra del Cuore: saranno oltre 150mila i litri di birra che verrà spillata e poi servita sugli speciali sottobicchieri prodotti per l’processione, il tutto in nome dì uno dei prodotti più apprezzati dagli italiani (la birra chiara) e in favore delle persone meno fortunate.
La Birra del Cuore è stata ideata e organizzata da ADHOR, Associazione le Donne dell’Horeca, che operando nel contesto della filiera Horeca, dalla produzione fino al consumo, promuove valori come etica, cultura e solidarietà, la carta delle Pari Opportunità nonché la valorizzazione del ruolo della donna. L’associazione è presieduta da Paola Giacchero, amministratore della Bevingros, società di distribuzione bevande di Alessandria, nonché consigliere della Federazione Italgrob che, a proposito de La Birra del Cuore, ha dichiarato: «Con questa iniziativa ADHOR ha voluto offrire un tangibile esempio di come è possibile, anche attraverso un’attività commerciale, valorizzare etica e socialità. Tutto ciò in linea con i principi ispiratori con i quali questa associazione è nata: essere ente morale al servizio della crescita etica e culturale degli operatori della filiera. Ringrazio i sette produttori di birra che hanno con entusiasmo e particolare sensibilità offerto la loro disponibilità, e in particolare ringrazio i miei tanti colleghi, ben duecento, che con grande entusiasmo hanno voluto partecipare a questa iniziativa e dare il loro fattivo contributo. Non avevo dubbi sulla loro generosità, perché ho sempre saputo che in ogni distributore, oltre all’amore per il proprio lavoro, batte un cuore solidale».
Parte dei fondi raccolti da La Birra del Cuore saranno devoluti in parte alla A.R.M.R. (Aiuti Ricerca Malattie Rare) una fondazione che fa capo al Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in parte alle vittime del Terremoto del 24 agosto. La missione di A.R.M.R. è quella di promuovere e sostenere la Ricerca delle cause delle malattie rare e delle relative terapie. La fondazione, presieduta da Daniela Guadalupi, assegna borse di studio annuali a ricercatori, sia italiani che stranieri che collaborano con il Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare "Aldo e Cele Daccò" c/o il Centro Anna Maria Astori, un centro di livello mondiale presieduto da uno degli scienziati italiani più apprezzati al mondo, Silvio Garattini.
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