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4 4 MAGAZINE SAI CHE C 'È impanati con uovo e pangrattato. Il pranzo si conclude con il pandolce. I primi “natalizi” in Lombardia variano da provincia a provincia. A Milano, ad esempio, si può scegliere tra brodo di cappone o risotto alla milanese. A Mantova si ser vono in brodo gli agnolini mantovani ripieni di carne o si servono i tortelli di zucca. A Bergamo ci sono i casoncelli, così come pure a Brescia. Bollito misto e arrosti sono i secondi regali per il pranzo delle feste, accompagnati dalla mostarda. Per dolce l’insostituibile panettone. I piatti tipici del Piemonte durante le feste di Natale sono vari, ma alcuni non possono assolutamente man- care: il vitello tonnato, l’insalata russa, gli agnolotti del plin, il bollito misto, un buon brasato al Barolo e, per finire, le bignole: piccoli gusci di pasta dolce lievitata ripieni di crema pasticcera. Il menu della Vigilia in Puglia profuma di mare e come in altre regioni dello Stivale baccalà, capitone e anguilla fritti sono indubbiamente protagonisti. Tra i primi che si possono servire il giorno di Natale ci sono le orecchiette al sugo, la lasagna o i cannelloni al forno. Un classico secondo è l’agnello al forno con le patate. I “purcidd” o “purcedduzzi”, in base al dialetto, che ricordano gli struffoli napoletani, e le “cartellate”, entrambi addolciti con il miele, rendono il Natale ancor più dolce. In Sardegna tra i primi prevalgono i culurgiones de casu conditi con sugo di pomodoro e gli gnocchetti sardi con sugo d’agnello o di salsiccia. In tanti come secondo preparano il porceddu, mentre uno dei dolci più rappresentativi del Natale in Sardegna sono i pabassini, deliziosi biscottini a base di frutta secca, uvetta, arancia candita, anice e mosto di vino bollito. In Sicilia tra gli antipasti della Vigilia troviamo gli sfin- ci di baccalà, le crispelle con anciova, le panelle e le crocché. Per il giorno di Natale si possono preparare il timballo di anelletti o la pasta “ncasciata”. A base di carne è il falsomagro, una sorta di enorme involtino farcito con tutto e di più. La proposta di dolci è variegata: cuccia, buccellato, cobaita, nucatuli, mostaccioli, sfinci, cassata. Crostini neri con paté di fegatelli per antipasto, tortellini in brodo, lesso con salsa tonnata e salsa verde. È questo, solitamente, il menù tipico del Natale in Toscana , dove tra i secondi si può trovare anche l’arrosto misto o la faraona al forno. La Vigilia di Natale a Livorno natural- mente si mangia il Cacciucco, una deliziosa zuppa di pesce con fette di pane tostato. Le frittelle di farina di segale e farina di frumento ripiene con ricotta e patate (tritlan) fanno parte degli antipasti natalizi del Trentino-Alto Adige , dove come primo si mangiano i canederli, grossi gnocchi serviti in brodo, oppure sbollentati e rosolati con burro fuso, parmigiano e salvia. L’alternativa sono i casunziei, ravioli a forma di mezzaluna ripieni solitamente di barbabietola e patate. Lo zelten è il dolce di Natale tradizionale: un particolare pane dolce con impasto a base di farina, uova, zucchero, burro e lievito arricchito con noci, fichi secchi, mandorle, pinoli, uva e cedro candito. Baccalà mantecato e sarde in saor sono due tipici anti- pasti natalizi del Veneto . Tra i primi più amati: i bigoli, il risotto alla trevigiana, gli gnocchi al sugo d’anatra, mentre uno dei secondi tradizionali è il baccalà alla vicentina. Per dolce, il pandoro. Secondo l’Ufficio Studi della Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi, nel 2023 erano 5,4 milioni gli italiani (compresi anche i turisti stranieri) che avrebbero scelto di festeggiare il Natale in uno dei 90.000 ristoranti del Paese aper ti il 25 dicembre. Un dato in crescita del 10,2% rispetto al Natale 2022 . Anche la spesa complessiva per il pranzo risultava in aumento: 400 milioni di euro, il 15% in più rispetto all’anno precedente. Al momento in cui andiamo in stampa, le prospettive per il Natale 2024 non sono ancora disponibili, ma il Retail Barometer Confimprese–Jakala dello scorso settembre ha tracciato un quadro chiaro: oltre un retailer su due dichiara risultati in calo sul 2024. I settori merceologici riflettono l’andamento generale del mercato e la ristorazione , nello specifico, registra un -0,1%. Tuttavia, grazie anche alla frenata dell’inflazione e all’arrivo dei mesi autunnali e del Natale il 54% delle aziende stima una chiusura anno in lieve crescita A Natale vuoi… ma puoi?
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