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43 MAGAZINE O ttobre/Novembre 2024 spigole e orate al car toccio o all’acqua paz za, senza dimenticare la frittura: calamari, baccalà e capitone, quest ’ultimo cucinato anche in umido. Il giorno di Na- tale, il piatto più tradizionale è la minestra maritata: una zuppa di verdura, solitamente scarole e cicorie, mista a carne di maiale. Le tavole campane nei giorni di festa sono anche un tripudio di dolci: mustaccioli, roccocò, raffiuoli, divino amore, susammielli, struffoli. L’ Emilia-Romagna è la terra del brodo: dai tor tellini bolognesi ai cappelletti modenesi passando per i pas- satelli romagnoli e gli anolini parmigiani e piacentini, la pasta fresca all’uovo, ripiena e non, riscalda i cuori e il palato delle famiglie il giorno di Natale. In compagnia, ovviamente, del bollito misto accompagnato dalle salse. Tra gli antipasti natalizi del Friuli-Venezia Giulia c’è il “ toc in braide”, una polentina morbida accompagnata da una fonduta di formaggi. I primi, invece, variano da zona a zona: dai cjarsons della Carnia agli gnocchi ri- pieni di susine della provincia di Gorizia, fino alla jota, una minestra a base di fagioli, crauti e patate. Anche la brovada e muset fa parte della tradizione del Natale friulana: un cotechino preparato con i tagli magri del muso del maiale. Il dolce simbolo è la gubana, una spi- rale d’impasto farcita con noci, pinoli, uvetta, fichi secchi e prugne secche. Molto diffusa è anche la potiza, una focaccia dolce. Nel Lazio c’è un secondo che non manca quasi mai per il pranzo di Natale: l’abbacchio, un agnello da latte cotto al forno con le patate. Il dolce più tipico delle feste laziali è il pangiallo, così chiamato per il colore dell’impasto particolarmente giallo, dovuto alla presen- za dello zafferano. È un dolce a base di frutta secca, farina, uvetta e zafferano, addolcito dal miele, a cui si affianca il panpepato. I natalini, o maccheroni di Natale, sono un primo piatto tradizionale delle feste natalizie in Liguria : un formato di pasta piuttosto lungo servito in brodo di cappone. La carne cotta nel brodo viene, poi, naturalmente servita come lesso. Un classico se- condo è il tacchino alla storiona, ricoperto di prosciutto crudo bollito insieme ad erbe aromatiche e verdure. In accompagnamento al secondo piatto principale, sono immancabili gli “stecchi fritti”: un fritto misto di carne di vitella, funghi, carciofi e animelle infilzati in spiedini e Il Natale dall’Europa all’America Nel Paese a stelle e strisce la cena di Natale pre- vede tacchino ripieno accompagnato da purea di patate e salsa di mir tilli. L’alternativa è l’“ham glaze”, il prosciutto glassato. Il desser t delle feste non può che essere il dolce preferito di Babbo Natale: il mince pies, una torta ripiena di una farcitura a base di frutta secca, spezie, noci o mandorle e un po’ di liquore. La putizza è, invece, il più tipico dolce natalizio della Slovenia: un impasto lievitato, steso e arrotolato, che viene farcito con diversi ripieni. Si racconta che ci siano più di 80 varianti. Il piatto classico del Na- tale in Austria è l'oca, a volte sostituita dall'anatra, accompagnata da verdure e crauti. In Croazia in ogni Natale si diffonde il profumo della “pašticada”, preparata con tagli di manzo o di vitello, marinato per diverse ore e cotto lentamente. C’è poi il tacchino arrosto con i “mlinci” (una pasta sottile condita con i grassi di cottura) accompagnato dall’insalata france- se. L’alternativa è l’anatra farcita con grano saraceno. Gustosi sono anche i dolci: dai cornetti alla vaniglia, ai rotoli al papavero (makovnjača), fino ai rotoli alle noci (orahnjača), alle tor te ai fichi, ai biscotti pan di zenzero. La fondue chinoise (la fonduta di formaggio), la raclette, lo schüfeli (carne di maiale affumicata) e il prosciutto arrotolato sono popolari per la festa di Natale in Svizzera . Il “bûche de Noël” è il prota- gonista tra i dolci: simile al tronchetto, fatto di pan di spagna e crema al burro ricoper to di cioccolato e decorato con foglie e funghi di marzapane. In Ungheria la tradizione vuole che per la Vigilia di Natale si prepari una zuppa di pesce (halászlé), ma tra i piatti tipici delle festività ci sono anche il kocsonya (carne in gelatina), l’anatra o l’oca arrosto. Come dolci i “beigli di Natale”, una pasta arrotolata farcita di noci o semi di papavero o di castagna.

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