QUALITALY 141
24 MAGAZINE SAI CHE C 'È Con l’avanzata di molti radicalismi alimentari temo che si parlerà anche di benessere vegetale. Esiste una par condicio e dei codici etici di rispetto per le specie coltivate? Non esageriamo. Esistono cer to manuali di buone pratiche di coltivazione ma ad oggi non esiste alcuna legge a riguardo del benessere vegetale. Questo non vuol dire che allora non dobbiamo avere cura delle piante. Gli stress (pensiamo a quello idrico) sono causa di gravi danni sulle piante che riducono la produzione e la loro qualità nutrizionale. Ma la valutazione del benessere animale non è viziata in origine in quanto antropocentrica? [Sorride]. Ci potrebbe essere un’alternativa credibile alla valu tazione fatta da un essere umano? Vanno considerate varie componenti nella valutazione del benessere animale ma se il tentativo è quello di dire che l’allevamento non è lecito significa che qualcuno ha già fatto una scelta di campo e ritiene che la natura (piante ed animali) debba autogovernarsi. La storia ci dice che la vita sulla terra avviene attraverso una lotta incredibile tra le varie specie , che hanno varie strategie per cercare di affermarsi. Non c’è etica in questo e nemmeno giustizia, ma la vittoria delle specie che meglio si adattano all’ambiente. Talvolta sono le più for ti , altre le più numerose , altre le più adattabili. Nessun animale produce alimenti e nessuno fa scelte per sostenere altre specie . Potrei continuare , ma il succo è che solo la specie umana può fare scelte , speriamo le più giuste possibili , ed ha la responsabi- lità sulla propria specie e su tutte le altre. La visione umana è dunque par te anche della valutazione del benessere degli animali allevati e selvatici. Che messaggio vuole lasciare ai nostri lettori? Che oggi si valuta il benessere animale in aziende che già hanno i requisiti di legge per allevare e questo ser ve per migliorare il sistema allevamento da tutti i punti di vis ta , anche e tico, come già de tto. Se il livello di benessere animale misurato evidenzia ina- deguatez ze l ’allevatore o la f iliera in cui è inserito inter vengono tempestivamente per risolverle. Chi non lo fa è destinato ad uscire dal mercato perché non è un bravo allevatore.
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