QUALITALY 141
13 MAGAZINE Agosto/Se ttembre 2024 i bambini , gli anziani , o le per sone con disabilit à , per le quali potrebbe in ef fet ti non essere semplice comprarsi di che vivere; senza dimenticare chi vive in aree remote o in zone di guerra . 3) Inf ine , ulti- mo, ma non meno cruciale, il tema dell ’adeguatez za ( adequacy ): è il punto in cui il dirit to al cibo diventa più sensibile, più capace – cioè – di intercet tare la singolarità del rappor to delle per sone con il con- sumo alimentare, laddove diventa anche culturale . Lo sfor zo è tenere nel giusto conto alcuni item sog- get tivi, come l ’età individuale, le condizioni di vita, la salute, l’occupazione, e il sesso. Det tagli che possono evidentemen- t e f a r e l a d i f f e r enz a : ad esempio, se il cibo disponibile e acces si - b il e è mo l to cal or i co , ma poco nutriente, non sarà adeguato, soprat- tu t to per un bambino . F i gur i amoc i se non è garantito un livello suf- ficiente di salubrità ali- mentare (Food Safet y ): se il cibo è, ad esempio, contaminato da pestici- di, ormoni o sostanze incompatibili con il consumo umano, siamo ben lontani dall ’adeguatez za . Inf ine, non è nemmeno adeguato quel cibo, che pure c ’è (grazie – ad esempio – agli aiuti umanitari), ma non è culturalmente consis tente , ov vero conf ligge con le abitudini alimentari di chi dovrebbe consumarlo. Insomma, un dirit to oltremodo esigente. Ma almeno così ci verrà il sospet to che la posta in gioco non è banalmente quella di riempire pance vuote . Fosse così, l ’adeguatez za sarebbe una tutela super f lua. E invece non lo è af fat to, proprio perché “il dirit to al cibo – come spiega la FAO – non è il dirit to ad essere nutriti, ma primariamente il dirit to di nutrire se stessi con dignità. Ci si deve aspet tare che le persone sod- disfino i loro bisogni, at traverso i loro sforzi e usando risorse proprie. Per farlo, occorre che ciascuno viva in condizioni tali da permet tergli di produrre cibo o acquistarlo”. Da questo ragionamento tecnico-giuridico sul dirit- to al cibo possiamo allora ricavare un altro ordine di ques tioni , relative a come produciamo cibi di qualità e in quantità adeguate. Il cibo, in ef fet ti, è una me r c e a s s a i s t r a n a , che naturalmente deve e può funzionare come un bene producibile e s c amb i a b i l e , p u r c h é non c i dimen t i chi amo del nesso profondo che lega alimentazione e di- gnità umana. (fine prima par te) *Nel prossimo numero, la seconda parte del servizio con un focus sulla lotta agli sprechi
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