QUALITALY_134
1 7 MAGAZINE Maggio/G iugno 202 3 Una situazione complessa che , nei giorni vivi dell’e- mergenza , fo tografava una delle zone più ricche e produ ttive d ’Italia come una vasta distesa d ’acqua dalla quale emergevano, a tratti , f ru tte ti e vigne ti , aziende e case , campi e allevamenti. Perdite agricole I numeri sono incredibili nei vari compar ti d ’eccel- lenza; questo perché l’Emilia-Romagna, con una su- per ficie agricola di più di 1 milione di ettari coltivati , rappresenta l’8% di tutta l’estensione agricola italia- na (dati Coldiretti). Sono state devastate oltre 5mila aziende agricole e allevamenti animali , per un totale di produzione lorda vendibile che supera 1,5 miliardi di euro (sono circa 9 i miliardi di euro totali!). Si conta un calo del 15% nella produzione del frumento, pari a 200 milioni di chilogrammi di pane, una perdita impressio- nante considerando che la regione è uno dei bacini cerealicoli più impor tanti d ’Italia. All ’allarme grano si aggiunge l’emergenza frutta: sono state colpite le ‘stagionalità’ di albicocche , susine , pesche e kiwi. Da evidenziare che sono stati def initivamente rovinati , e quindi andranno estirpati , circa 15 milioni di alberi , le cui radici sono state troppo a lungo sott ’acqua. Per que- sto motivo, dovranno essere espiantati anche altri alberi da frutto più resistenti come pero, melo, ciliegio, olivo e vite, per un totale di circa 40 milioni di piante. Sono finiti sott ’acqua, e sono stati tra- volti dalle migliaia di frane , anche ulive ti (per esempio nella zona di Brisighella in cui si produce il primo olio ex travergine italiano ad aver ottenuto la Dop nel 1975) e vigneti. Uno scenario che mette a rischio l’intera fi- liera e che rischia di perdere 50mila posti di lavoro tra agricoltori, dipendenti, operai delle cooperative e delle industrie di lavorazione fino ad arrivare al consuma- tore finale che, probabilmente, si troverà costretto ad affrontare un netto incremento dei prezzi delle merci. Stravolto l ’intero ecosistema Desta preoccupazione pure la situazione degli alleva- menti per circa 250mila bovini, maiali, pecore e capre allevati nelle stalle della Romagna, dove si contano anche circa 400 allevamen- ti avicoli, tra polli, galline da uova e tacchini. Sempre secondo Coldiretti gli animali mor ti affogati sono migliaia e scarseggia la disponibilità di foraggio, mangimi e cereali (andati distrutti) per alimen- tare quelli sopravvissuti. “L’alluvione ha scombinato completamente la natura!” È quanto afferma Coldiretti che pone l’attenzione anche sulla decimazione delle api, fonda- mentali per l’impollinazione delle piante: l ’alluvione ha danneggiato molti dei 45mila alveari censiti in Roma- gna; un allarme che coinvolge le produzioni visto che tante colture alimentari dipendono proprio, per resa e qualità, dall’impollinazione delle api, in primis pere, mele, ciliegie, meloni, fragole e cocomeri. Alle api si uni- sce pure la scomparsa dei lombrichi, indispensabili per la fer tilità dei terreni. Un ingente danno generalizzato che, oltre alla perdita delle vite umane e della messa in ginocchio di uno dei compar ti più produttivi d’Italia e d’Europa, ha messo in crisi un intero ecosistema.
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