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50 MAGAZINE G iudicarie ; Tenno però è la sua culla insieme alle frazioni di Gavaz zo, Canale , Ville del Monte , Pranzo, Cologna. Per prepararla si utiliz zano solo tagli pregiati come la fesa , lo scamone o il controf iletto. La concia con sale , pepe , bacche di ginepro, alloro, rosma- rino e aglio è fonda- mentale , come altret- t an t o f ondamen t a l e è l a ma r i na tu ra che può variare dai 25 ai 30 giorni. Va comunque prec i - sato che tutti i salumi del Trentino sono un mondo a pa r t e , pe r questo sono tutelati e promossi dal Consor- zio Trentino Salumi. I p i ù no t i s ono : l o Sp e c k , i l L a r do a l l e erbe aromatiche , la Soppressa della Valsugana , la Bre- saola affumicata di manzo , il Kaminwur ze e la Luganiga che è l’insaccato più antico e tradizionale del Trentino. Ma la regina assoluta di queste terre è la mela , re- centemente riconosciuta dall’UE Igp. Rinomate quelle delle Val di Non, Val Venosta e Val Pusteria. Conosciute in tutto il mondo per il loro gusto singolare , sono ottime come frutta ma anche come dissetante succo in estate (e non), oppure per prepa- rare i gustosissimi desser t come lo strudel, le frittelle di mele e le crostate di mele della Val di Non. Il sapore del Trentino in un calice In Trentino, i vigneti costituiscono una par te essenzia- le del paesaggio, dai campi più pianeggianti e solivi delle sponde del Lago di Garda , ai mure tti a secco testimoni di un’agricoltura eroica , come in Valle di Cembra. La paziente fatica dei viticoltori e la diversi- tà dei microclimi interni di questo territorio sono gli elementi di un’equazione che ha saputo produrre vini unici e bottiglie prestigiose. Alcuni vini possono rac- contare il Trentino meglio di altri, perché le viti da cui provengono affondano qui le loro radici fin dalla prima ora. Sono vitigni autoctoni la Nosiola , da cui si ricava anche il prezioso Vino Santo , tipico della Valle dei Laghi. Il Mar zemino della Vallagarina , citato anche da Mozar t nel suo Don Giovanni , che restituisce espres- sioni curiosamente inaspe ttate sui diversi versanti della Valle divisa dal fiume Adige. Il Teroldego della Piana Rotaliana, il principe dei vini trentini , corposo e rubino, come lo vuo- le la leggenda a cui è l ega t o che i n t recc i a l ’o r i g i ne de l v i t i gno con i l sangue d i un d rago che d imo rava nelle grotte del castel- lo di San Gottardo. A l t r e f e l i c i e sp r e s - si on i eno l og i che de l terri torio le concede il Müller Thurgau che , pur non essendo viti- gno autoctono, ha tro- vato nel suolo por firi- co e nelle impor tanti e s cu r s i on i t e rmi che della Valle di Cembra le condizioni ottimali per una resa eccellente. E poi lo Chardonnay , che sta alla base dell’eccellente produzione di Trentodoc, le ormai fa- mose bollicine di montagna, con le quali si sono dati i natali al metodo classico italiano. ON THE ROAD

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