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48 MAGAZINE al IX secolo a.C. e questo ci consente di poterlo definire il cacio più antico dell’isola e forse anche di tutto il Pa- ese. Il pecorino siciliano è prodotto a Palermo, Trapani, Agrigento, Enna e Caltanis- setta. A pasta semicotta, si ottiene dal latte crudo in- tero delle raz ze di pecore Pinzirita , Valle del Belice e Comisana . La forma è ci- lindrica, dalla consistenza compatta di colore bianco o paglierina, dal gusto leg- germente piccante, grazie ai grani di pepe che vengono inseriti durante la lavorazione. Sempre in ambito caseario il Formaggio Ragusano Dop si posiziona nella top ten dei prodotti siciliani. Diversamente dal Pecorino siciliano , il Ragusano viene prodotto con il latte di vacca intero, crudo proveniente dagli allevamenti della provincia di Ragusa e dei Comuni di Noto, Palazzo Acreide e Rosolini in provincia di Siracusa. In questa par te d’Italia anche i dolci hanno una loro identità, tanto for te che molti di essi sono riusciti a varcare i confini della Sicilia; alcuni esempi? Il cannolo, la cassata, la brioche farcita con il gelato e la granita al caffè. Ciliegina sulla torta Gli ingredienti che in assoluto non possono mancare nelle pasticcerie siciliane sono il pistacchio e la mandorla. Il Pistacchio di Bronte Dop, è la varietà più pregiata, col- tivato a Bronte in provincia di Catania, paese situato alle pendici dell’Etna. Rinomato in tutto il mondo, il Pistacchio di Bronte è definito anche oro verde di Sicilia sia per le sue virtù, perché ricco di vitami- ne A , B1, B2 , B3, B6, vitami- na C ed E (oltre a possedere potassio, fosforo, magnesio e calcio), sia per il suo costo decisamente elevato. E se Bronte ha il primato per i suoi pistacchi, il borgo di Avola, nel siracusano, lo detiene per le sue mandorle. Seppur le varietà di mandorle in Sicilia siano tantissime, quella d’Avola è la più pregiata, sia per il suo sapore che per le sue peculiarità, ricca di acidi grassi insaturi, vitamina E, calcio, magnesio, ferro e antiossidanti. Introdotta nelle campagne avolesi verso la metà dell’ot- tocento, ha subito trovato il terreno e il clima giusti per crescere. Conosciuta anche con il nome di Pizzuta d’Avola o Avola scelta , dalla forma ad ellissi larga e piatta di colore rosso e dal sapore aromatico è anche molto apprezzata dalle aziende che producono confetti. E come solitamente accade, il nostro tour enogastronomico si conclude con le dolcezze dei luoghi dove approdiamo. In questo numero però, parlare della pasticceria siciliana sarebbe un’imprese ardua perché qui i dolci sono tantissimi e ricchi di storia: inevitabilmente si rischierebbe di esse- re didascalici. Così per evitare questo pericolo abbiamo chiesto alla chef stellata del Bye Bye Blues - il ristorante che a Palermo, per primo, nel ’91 ha inserito la carta dei dessert - di parlarci di un dolce a cui tiene particolarmente. Patrizia Di Benedetto dice: “ Tra i miei dessert , quello al quale sono molto affezionata è il semifreddo di ricotta, servito in un guscio di pan di spagna con marmellata di arance amare. Con questo dolce ho ottenuto il premio dalla Guida dell’Espresso come migliore pasticcera di ristorante”. ON THE ROAD

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