QUALITALY_132
2 1 Dicembre/Gennaio 202 3 prevalentemente per l’albergo, ma non per gli ospiti esterni. Andava fatto crescere in questo senso e per questo sono stato chiamato. Nell’ultimo anno e mezzo, grazie al supporto della famiglia Giacomelli, che mi ha lasciato carta bianca su tutta la linea, lo abbiamo fatto crescere, fino all’apertura del nostro fiore all’occhiello, la Stua Noa Fine Dining . Si tratta di un locale esclusivo con cinque tavoli, dove proponiamo due menù degu- stazioni: il Concordia E xperience, a mano libera, e il Mountain Experience, preimpostato. Nei due menù ci sono piatti che rispecchiano al 100% il territorio, perché prepariamo il salmerino, i formaggi delle latterie locali… ma contaminati con spunti presi dalle cucine del mondo. Cosa significa per uno chef che ha mosso i primi passi nel centro Italia, misurarsi con una cucina così diversa come quella della montagna? Quando sono arrivato qui facevo piatti diversi, poi l’a- zienda mi ha formato, mi ha fatto conoscere i prodotti del territorio e piano piano la mia cucina ha preso la “ La mia è una cucina di occhi e di pancia: bella da vedere, buona, ma essenziale Andrea Fugnanesi Chef
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