QUALITALY_125
OTT. NOV. 2021 23 campo dell’ospitalità, della Fondazione Biellezza, nata a Biella su iniziativa di imprenditori locali, tra cui le famiglie Zegna e Sella. E ancora, ha stimolato e favorito la nascita a Firenze di HIA (Hospitality Innovation Academy), una Academy, frutto di una collaborazione italo-svizzera, che abbraccia proprio il pensiero di Ospitalia. AD OGGI, QUAL È IL BILANCIO DI QUESTO PERCORSO, INIZIATO NEL 2009? Molto è stato fatto, ma ancora c’è da fare. Gli studenti che completano il primo ciclo di studi con la frequenza del quarto anno, possono contare su una accelerazione delle competenze, che viene riconosciuta dal mercato: vantano infatti un tasso di occupazione post diploma molto alto. E altrettanto vale per gli studenti della Scuola di Alta Formazione, che si possono validamente proporre come assistenti di direzione di un albergo o come ottimi food & beverage o marketing manager. Le aziende così come le strutture turistiche se li contendono. Diverso è invece il discorso se si parla degli alunni del primo triennio. In questo caso si sommano due problematiche diverse e convergenti: da un lato c’è lapurtroppo non rara tendenza a inserire inmodonon armonico e corretto i giovani nei circuiti lavorativi; dall’altro, c’è una diffusa immaturità delle nuove generazioni, cui si somma la preparazione ancora piuttostodebole costruita nel soloprimo ciclo formativo. Un combinato disposto che porta a un tasso di abbandono della professione nel primo anno dopo la fine della scuola piuttosto consistente. QUALE SOLUZIONE SI PUÒ IMMAGINARE PER SUPERARE IL PROBLEMA? Credo che la chiave di volta risieda nel perseguire un modello duale, in cui la formazione in aula trovi un preciso contraltare in quella in azienda. Va detto però che il sistema scolastico italiano, al contrario di quanto avviene in Nord Europa, fa resistenza a questa prospettiva. Che tuttavia pare un passaggio ineludibile: in un mercato sottopostoacontinuee rapideevoluzioni, le competenze risiedono di fatto nelle impreseenonpressolescuole,impostate secondoparadigmi nonpiùattuali.Come uscire allora dall’impasse? La soluzione più efficace è a mio parere quella delle Academy, luoghi formativi promossi dalle imprese, con il supporto della scuola.
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