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22 OTT. NOV. 2020 IN PROFONDITÀ Da Chicago 643 idee Riscaldamento all’aperto Non è una novità, ma non mancherà di essere utilizzato anche quest’anno l’accorgimento di scaldare l’ambiente esterno tramite “funghi”, focolari, ma anche sedili e pavimenti riscaldati. Tra le idee più originali c’è il “megabarbeque”: un grande fuoco comune dove chef di vari ristoranti possono cucinare per i clienti dislocati sotto un tendone con pareti aperte e un sistema di ventilazione che purifica l’aria e diffonde il calore proveniente dalla super griglia. Ma ci sono anche le tovaglie - coperte, che avvolgono in un abbraccio i commensali, o sacchi a pelo singoli che mantengono il calore del corpo, lampade a energia solare e sedie riscaldate e illuminate da luci colorate. Spazi comuni Molti piccoli ristoranti sono in grande difficoltà a causa delle regole di distanziamento. L’idea è quindi di utilizzare strutture con grandi superfici (palazzetti, arene, stadi, teatri) per lo più inutilizzati per cene a piccoli gruppi e larghi respiri. La location potrebbe ospitare a rotazione singoli o gruppi di ristoranti che propongono cucine diverse (immaginiamo un viaggio nelle regioni italiane come fece Eataly a Expo 2015), e sarà anche possibile organizzare spettacoli musicali o serate a tema. Un’opportunità anche per gli alberghi: il parigino Les Bains, ad esempio, ospita cene in location “atipiche” dell’hotel come la piscina svuotata, la discoteca o le suite. Restaurant crawling L’usanza britannica di andare di pub in pub viene ripresa per pranzo o cena: si invita a consumare un piatto in ogni ristorante (sostando poco tempo al chiuso si minimizzano i rischi di contagio) e si gestisce il tutto da app per coordinare orari ed evitare code e soste al freddo, trovando il piatto ordinato pronto all’arrivo. Allearsi con altri ristoranti per proporre premi o sconti una volta raggiunto un certo numero di pasti può essere un’idea vincente. Un QrCode o un’app consente di aprire un conto e pagare il costo del piatto, che idealmente dovrebbe essere fisso, da smartphone. Moduli Tende, igloo, serre, palle di neve, yurte, baite, gonfiabili, moduli “a toast” o ad alveare. Di vetro, di compensato, di plastica, pneumatici, con tetti semiaperti o riciclo d’aria: sono innumerevoli le soluzioni per creare mono ambienti riscaldati all’aperto, un “guscio” per tavolo. Possono essere dislocati in parchi cittadini, porti, lungo i fiumi. O sui tetti attrezzati, grandi protagonisti delle estati passate, o in parcheggi. Una variante sono le barriere dentro-fuori, sorta di passavivande che consentono di servire i piatti senza contatto, per la sicurezza di clienti e personale. Supportare la comunità Saranno le conseguenze economiche del Covid le più devastanti e durature. Vari progetti dunque includono iniziative benefiche che incrociano anche il problema dello spreco alimentare. Come The Plate Beacon, un’app che coinvolge una rete di ristoranti nei quali i clienti possono donare pasti all’atto del pagamento a concittadini bisognosi. Anche il ristoratore può donare materie prime in eccesso attraverso un sistema di trasporto che distribuisce i pasti alle mense dei poveri. Partecipare al network risulta anche un vantaggio competitivo per i clienti che sono invogliati a frequentare “dal vivo” il ristorante, sapendo che è attivo nell’aiutare la comunità.

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