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news 6 AGO. SET. 2020 NEWS C ontinua la crescita dei Virtual Brandchefesteggianoquest’an- no il terzo anniversario dal lancio. I ri- storanti virtuali di Deliveroo aumen- tano di numero, crescono in termini di espansione territoriale e, soprat- tutto, nel volume degli ordini. Sono 464 infatti, ad oggi, i ristoranti virtua- li presenti sulla piattaforma leader dell’online food delivery (+363 rispet- to al 2019), distribuiti in 41 città, con una crescita rispetto allo scorso anno del 280%. Lievitano anche gli ordini: quelli effettuati dai ristoranti virtuali disponibili sulla app sono aumenta- ti, negli ultimi 12 mesi, del 150%. Il piatto più ordinato dai Virtual Brand di Deliveroo è il Poke don Chicken L a vogliadi dolcedegli italiani non va in vacanza. Analizzando gli ordini effet- tuati sul sito e via app nell’ultimo anno, il marketplace della spesa online Everli ha infatti rilevato un aumento su base an- nuapari acirca il 3%per quanto riguarda l’acquisto di gelati, ghiaccioli, sorbetti e dessert surgelati.Complice il lockdown, che da un lato ha limitato l’accesso dei consumatori alle gelaterie artigiana- li, dall’altro ha fatto salire il desiderio di addolcire per quanto possibile i giorni trascorsi in quarantena, quest’anno gli italiani hanno ceduto con largo antici- po alla tentazione dei “peccati di gola” Cucina cinese e giapponese, attenzione a fritti, sale e salsa di soia Deliveroo, boom dei ristoranti virtuali: ordini a +150% Ghiacciolo o gelato? La voglia di dolci estivi degli italiani di Poké by Daruma a Roma, seguito dalla Ribs di BBQ Ribs & Wings di Mi- lano. Ma cosa sono i Virtual Brand? A spiegarlo è Matteo Sarzana, General Manager di Deliveroo Italia: “Si tratta di un’innovazione targata Deliveroo, che dà la possibilità di aprire un risto- rante virtuale, un Virtual Brand appun- to, presente e disponibile esclusiva- mente su piattaforma, affiancando un nuovo brand e nuovi tipi di cucina al cibo preparato dal ristorante fisico. Di fatto, un canale di fatturato parallelo e incrementale che consente di in- tercettare nuova domanda e target diversi, che permette di aumentare, in media, il fatturato derivante dal de- livery del 160% già nel primo mese”. tipicamente estivi, lasciandosi andare a diversi assaggi già in primavera. Se, infatti, sull’esempio del 2019, luglio si conferma il mese in cui si registra il pic- co di spesa per i dolci rinfrescanti, nel 2020 la parabola degli acquisti ha ini- ziato a impennarsi già a partire da mar- zo – con tre mesi di anticipo rispetto allo scorso anno – e non accenna ancora a invertire la rotta. In vetta, infatti, spicca la freschezzadei ghiaccioli assortiti al limo- ne, all’arancia, all’amarena e alla men- ta, tallonati dai coni alla panna e dai mix di stecchi gelato in formato mini. I dolci sullosteccoconquistanoaltredueposi- zioni – la quarta con i ghiaccioli al limone conbastoncinodi liquiriziae lasestacon i gelati alla vaniglia ricoperti di cioccolato e mandorle – mentre i coni alla panna con granella di nocciole chiudono la top 5. A spartirsi la seconda metà della classifica golosissime barrette – al coc- coecioccolato (7°) eal caramellomoue arachidi (9°) – biscotti gelato con glassa al cacao (ottava posizione) e coppe al caffè (9°). I ngredienti freschi e cotture brevi e poco elaborate sono i punti di forza della cucina giapponese, nella quale si utilizza molto il pesce, ricco di acidi grassi Omega-3. L’utilizzo della soia, che grazie alla capacità di “emulare” gli effetti degli estrogeni, ormoni ses- suali femminili sui recettori cellulari, ha un possibile effetto protettivo sui tumori che dipendono dagli ormoni, è invece il punto di forza della cucina ci- nese, insieme a ingredienti come car- ni bianche, maiale, pesce, riso e ver- dure. In questi regimi alimentari però ci sono delle cose di cui tenere conto: prima di tutto il sale contenuto nella salsa di soia in entrambi, poi le frit- ture nel caso della cucina cinese e invece nel caso di quella giappone- se lo scarso contenuto di prodotti di origine vegetale e frutta, anche per ragioni legate al territorio. Lo spiega in due approfondimenti sul proprio profilo social la Fondazione Airc per la ricerca sul cancro. Se per quanto riguarda il contenuto di sale nella sal- sa di soia può essere utile ricordare che in commercio vi sono versioni a ri- dotto contenuto, per quanto riguarda invece le fritture, in particolare quelle della cucina cinese, occorre tene- re presente – secondo Airc – che, se troppo frequente come metodo di cottura, può essere dannosa per l’organismo.

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