Qualitaly_118
25 AGO. SET. 2020 elettrici, dotati di fornetti incorporati che mantengono la temperatura di 85° con espulsione di umidità per far giungere a destinazione la pizza fragrante, profumata e fresca pro- priocomequella che si mangia sulla tavola di una pizzeria. “È un progetto che avevamo in te- sta già da un paio d’anni - afferma il maestro Dani - poi la lunga so- spensione del lockdown ci ha dato il tempo necessario per svilupparla. L’intento era quello di fare un format diverso, di qualità: portare la pizza a casa dei nostri clienti, proprio come quella che abitualmente si mangia nel nostro locale”. Da luglioscorso i prodotti di Disapo- re vengono trasportati in 7 Comuni diversi, vicini a Cecina, con mezzi elettrici totalmentegreen,monitorati da KitchenGo che controlla i movi- menti grazieaunapiattaformapriva- tache lavoracon la stessametodica delle piattaforme internazionali. Ilmenùdi Disaporeè ridotto rispetto alle pizzerie classiche perché Dani ha voluto puntare tutto sui lievitati. “Ciò che proponiamo ai nostri clienti sono delle degustazioni, stile risto- rante - precisa il maestro di Cecina - sei portate di lievitati diversi, pizze classichechefarciamoconprodottidi eccellenzachearrivanodirettamente dai luoghi di produzione originali, co- me, per esempio, la nduja dallaCala- bria, le alici da Cetara e via dicendo”. Ogni pizzeria dunque, si sta at- trezzando in maniera diversa per effettuare asporto e consegna a domicilio del suo prodotto, inge- gnandosi eservendosi di tecnologie all’avanguardia. Il pizzaiolo salentino per esempio, per garantireunabuonapizzaai suoi clienti che voglionomangiarla in ca- sa, si è concentrato sull’idratazione e sulla lievitazione dell’impasto per conservare quanto più possibile il saporedellapizzae lacroccantezza e la masticabilità della pasta. “Noi non utilizziamo motorini ma mezzi cassonati -afferma Godi - nei quali sono sistemati dei box di polistirolo dove riporre la pizza durante il trasporto. Adesso stiamo ragionando su un prodotto conge- lato con l’abbattitore che diventa un impasto da terminare a casa, fornendo al cliente i prodotti per la farcitura, allegando loro infine una scheda tecnica per facilitare i vari passaggi che si concludono con la cotturadellapizzanel fornodi casa”. Dall’altra parte d’Italia, a Milano, invece, 85.pizza, laboratorio di produzione su ricetta tradizionale altamente ottimizzato, ha puntato tutto sul food delivery e ha scelto Hotbox, ilmiglior dispositivoalmon- do per fare la consegna a domicilio che gli permette di garantire che la consegna sia fatta a 85° a umidità controllata fino a destinazione. Per rendere più efficiente il servizio, la pizzeria milanese ha selezionato le migliori attrezzature e software disponibili sul mercato per la risto- razioneperpoterconsegnarelapizza in qualsiasi luogo della città e delle zone limitrofe. Insomma, il mondo è totalmente diverso da quello che era qualche mese fa. Lagentehaancorapauradi frequentare ristoranti, pizzerieebar. Perché tutto possa ritornare come primabisognaattendereunvaccino ouna terapia farmacologica adhoc. Comunque,nonostanteciò,per6ita- liani su 10 i consumi fuori casa sono irrinunciabili. Il 40% invece, anche se abbastanzapreoccupatiperlaprossi- marecessione,nonintenderinunciare al piaceredi consumare fuori casae il 21% ritiene che la propria situazione economica non cambierà dopo l’e- mergenza sanitaria e che continuerà con le abitudini away from home di sempre. Il 39%degli italiani si dichia- ra infine molto preoccupato rispetto alla situazione economica personale post-coronavirusedisposto/costret- to a limitare i consumi fuori casa. La PIZZA comunque, ovunque e sempre è - e resterà - la Regina degli italiani! Gabriele Dani
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