Qualitaly_118

19 AGO. SET. 2020 aziendeelesocietàstentanoariaprire i loro uffici, insistendo sul lavoro da casa, più come sgravio di respon- sabilità che come reale necessità. Certo alcune comodità organizzati- ve e di gestione i lavoratori le hanno apprezzateevorrebberomantenerle, ma ci sono anche tanti che hanno compreso che non possono lavorare da casa, perché gli spazi potrebbero non esserci o essere insufficienti o non corretti. SPAZI ALTERNATIVI Si può immaginarecheunpo’ per vol- ta gli uffici tornino a popolarsi quanto lo erano prima o quasi, ma che ci sia anche, e sempre più, l’esigenza di spazi di lavoro/studio alternativi a quelli canonici o della propria casa. Quindi, come sfruttare intelligente- mentequestanecessità?Nonsareb- bepiùpraticoaverevicinoacasa, alla scuola dei figli, nella propria zona di residenza, un luogo dove poter lavo- rarecomodamente, invecedi doversi sobbarcare lunghi tragitti in auto, tre- no, trasporti urbani su medio/lunghe distanze dalla propria abitazione? Magari non tutta la settimana, ma dividendo i giorni tra la necessità di presenza fisica in ufficio con altri “da casa”. Allora, se questo credibile panorama lavorativo prenderà piede un po’ per volta, ecco l’occasione per rinnovare emeglio sfruttare nell’arcodella gior- nata i luoghi della ristorazione delle pause pranzo. Offrendo altri servizi, impensabili fino a poco tempo fa, ma oggi potenzialmente necessari, apprezzabili e soprattutto innovativi! Qualche anno fa un mio amico, che è ancheunoscrittore, pur nonessendo questa la sua principale attività la- vorativa, mi raccontava come aveva risolto il suo problema di scrivere in ‘santa pace’, non potendolo fare né a casa sua - troppopiccola e rumorosa a causa dei figli – né tantomeno sul suo luogo principale di lavoro. Aveva chiesto ospitalità a un suo amico ri- storatore lamattina o nel pomeriggio quando il localeerachiusoe il ristora- tore stava incucinaapreparare ilme- nùdelpranzoodellacena.Bastavaun tavolino e una sedia in un angolo, più unaconnessionewifiperpotersicon- nettere alla rete. Tre ore tutti i giorni di tranquillità,conl’aggiuntadiuncaffèo di uncappuccinoe, qualche volta, un bicchiere di vino o birra. Poiché dal- la cucina filtravano allettanti profumi, non di rado capitava che il mio amico si fermasse anche a pranzo prima di recarsi al lavoro. Molti di voi lettori, soprattutto delle grandi città, sanno almeno dell’esistenza dei cosiddetti spazi di co-working, nati negli ultimi anni in spazi alternativi quali negozi e librerie, che offrono anche piccoli angoli bar-ristoro. Ebbene, e se invece si capovolgesse la situazione e i luoghi della ristora- zione offrissero anche la possibilità del coworking? Pensate solo alla quantità di persone che oggi viag- gianoper lavoroe che spessohanno la necessità di fermarsi lontani da casa o ufficio, aprire i loro laptop, Nibol: l’App per farvi trovare In un periodo in cui smartworking e distanziamento sociale sono quanto mai d’attualità, ci pensa Nibol a semplificare la vita degli smartworker e, contemporaneamente, a offrire un aiuto ai locali per affrontare la fase 3. La startup, infatti, ha sviluppato un’app che mette in rete locali che ospitano postazioni di lavoro sanificate dedicate ai lavoratori agili: da un lato, bar e caffetterie possono riconvertire i loro spazi in postazioni di coworking durante le ore di minor affluenza, dall’altro, l’ormai crescente popolazione di lavoratori agili può assicurarsi scrivanie on-demand sanificate e munite di wifi. Nibol permette di prenotare un hot desk in modo davvero facile. Grazie alla geolocalizzazione, l’app mette in evidenza i locali Nibol più vicini all’utente. Sulle pagine dei diversi locali, sono visibili i dettagli delle singole postazioni – dalle prese elettriche all’aria condizionata – e le recensioni lasciate dagli altri clienti su voci quali comodità e tranquillità della location, ma anche qualità del cibo e bevande. Fatta la scelta, non resta altro che prenotare il proprio tavolo tramite l’app, specificando quando e per quanto tempo verrà occupato.

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