Qualitaly_118
17 AGO. SET. 2020 duta al tavolo, una consumazio- ne libera e un cocktail speciale in omaggio a fine tour. Perché non riproporre lo stesso concept per la pausa pranzo, alleandosi tra bar o ristoranti della zona? Resta il fatto che la mensa tradizio- nale è in crisi: secondo una ricerca Bva-Doxa, un lavoratore su tre pre- ferisce mangiare da solo anziché con i colleghi. Tanto che anche i grandi player stanno studiando soluzioni alternative. Pellegrini ha approntato servizi di prenota e ritira (in mensa), take away e foodlocker slegati agli orari “canonici” (altro grande tema del New Normal). Mentre Pedevilla punta su un servi- zio personalizzato di packed lunch. E Sodexo supporta le aziende nel ridisegnare spazi e ambienti per combinare comfort ed efficienza. Dopo la chiusura il nomadismo lavorativo? Cerchiamo di guardare ancora più in là. Una delle conseguenze più futuribili dello smart working - se ne sta parlandomolto in questa fine estate - è la degeolocalizzazione del lavoro. Sarà sempre meno im- portante dove si lavora e da che Pa- ese, con la possibilità di avere tutto il mondo da cui “pescare” commes- se. Una opportunità per i free lance e le partite IVA vecchi e ahimè nuovi (la crisi economica ne rimpinguerà le file). Ma anche per i dipendenti: già quest’estate Alpitour ha lanciato la “smart week” con i dipendenti in vacanza - lavoro in Sicilia grazie a connessione veloce e consegna di packed lunch da consumare in spiaggia. Il Southworking e il lavoro dalle seconde case è ormai pratica diffusa. Il cliente, insomma, fugge ancora più in là. Ma si aprono anche nuove opportunità, anche in quegli splendidi centri storici italiani che tanto stanno soffrendoma che, sia- mo sicuri, torneranno ancora più attrattivi per smart worker stranieri in cerca di grandi bellezze e buon cibo made in Italy. ipse dixit “Essere “smart” significa guardare avanti, dando il giusto valore al lavoro, al buon lavoro, di tutti, dal “working” al divertimento serale. Il settore ha bisogno di cure e attenzioni, anche per evitare la pandemia della povertà, che è tra i più pericolosi effetti collaterali del Covid-19”. Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe ospitano postazioni di lavoro sani- ficate dedicate ai lavoratori agili: un modo per riconvertire spazi in postazioni di coworking nelle ore di minor affluenza. “Sicuramente per l’autunno ci aspettiamo una grande ripresa - dice Riccardo Suardi, CEO e fondatore -. Oggi abbiamo circa 25 location a Milano e candidature in moltissime città d’Italia. Riguar- do un ulteriore possibile lockdown, ci andremo a riorganizzare in base alle caratteristiche della seconda chiusura. Al momento il nostro ser- vizio non si interessa del mondo delivery, crediamo sia un mercato completamente diverso dal nostro ed è molto difficile entrarci solo per un particolare periodo”. La “rete” è un’idea ripresa an- che da alcuni bar con le tessere collettive (che ricordano un po’ il concetto “molto lockdown” dei “bond”, ma con la possibilità di scegliere tra più locali). Lo hanno fatto a Bari sei locali che hanno proposto Passepartout, un pub tour con tessera prepagata e vantaggi, tra cui la priorità di se-
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