Qualitaly_117

44 GIU. LUG. 2020 N on tradizionale, fuori dai canoni, spregiudicato e avanguardista. Ci sono termini che suonano bene in inglese ma che in italiano spaventano, spiazzano, depistano. Dire che la ristorazione sta cambian- do grazie a un neo delivery, ai food truck, alledarkkitchen, all’unconven- tional trend è un dato di fatto: farlo percepire al comparto è un po’ più IN CUCINA Un’esplorazione tra continenti e una disamina di quello che sta accadendo oltre confine, fa emergere quanto si possa ancora fare nel settore. Al di là delle autorizzazioni concesse dalla pubblica amministrazione, nuove esperienze si possono vivere sotto il tetto di un ristorante. Mentre il tempo cancella il recente passato. E il settore si prepara al grande cambiamento LA RISTORAZIONE PROGRESSISTA complicato. Tra le molte incertezze sul ritorno alla normalità, ecco idee concrete che provengono da tutto il mondo. Primo e antico adagio, che potrebbe far riflettere, èquellodel “se la montagna non va da Maometto, Maometto va allamontagna”. Ossia, se i clienti sono restii a mettere pie- de nei locali, bisogna attuare delle contromosse e avvicinarsi loro con tutti i mezzi a disposizione. ECCO PERCHÉ SI PARLA INSISTENTEMENTE DI RISTORAZIONE 2.0. Che tipo di esperienza, gestione e praticaculinariapossiamoaspettarci per il nuovo anno? Josh Niland è circondato da confezioni da asporto presso il ristorante Saint Peter di Sydney, inAustralia.Haapertoquello cheèconsideratoilsantuariodeifrutti di mare della regione. Sta facendo DI RICCARDO SADA

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