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41 GIU. LUG. 2020 Laleggeintroduceancheilconcettodi migrazione, cioè il passaggiodimole- coledalmaterialediimballaggioall’ali- mento.“Lemolecolechemigrano–ha precisato - se in quantità eccessive, possono essere pericolose. Per ogni alimento bisognerà quindi scegliere l’imballaggio in modo che questo fe- nomenononsiverifichi”.Peresempio, per gli alimenti moltoacidi o salati non vannousati materiali che contengono l’alluminio.Nontutteleplastichevanno d’accordocongli alimentimoltogras- si. Per i fritti, la cartapaglia – seppure molto usata – non è la soluzione ot- timale. Fin dal 1973 è vietato in Italia utilizzare carta riciclata per i cartoni perl’asportodellapizza:èunalimento umidoegrassoepotrebbefacilmente estrarre residui di inchiostro presente nella carta proveniente da riciclo. Le pizzerie dovrebbero quindi sincerarsi che i cartoni che utilizzano siano fatti solo con cellulosa vergine. Ci sono poi delle condizioni che ac- celerano lamigrazionedi sostanze. “Il calore–hasottolineatolaPironi–èuno di questi, quindi nei piatti per l’asporto o la consegna adomicilio, che vengo- no confezionati ancora caldi, bisogna prestare grande attenzione al proble- ma. Fortunatamente, però, proprio in questi contenitori il tempo di contatto èrelativamentebreve,perchéilconsu- mo dell’alimento avviene poco dopo l’acquisto del prodotto. E il tempo di contatto è un altro dei parametri che influiscono sulla migrazione”. ATTENZIONE ALL’IGIENE Un altro aspetto da considerare è il mantenimentodell’idoneatemperatu- ra di conservazione. “Qui – ha sottoli- neato Serena Pironi – usciamo dal te- madell’idoneitàalcontattoalimentare ed entriamo in quello dell’igiene degli alimenti,chedevonoesseremantenuti ancheduranteiltrasportoincondizioni tali da non sviluppare una carica mi- crobica pericolosa. I contenitori scelti devono quindi permettere il manteni- mentodel legamecaldo (sopra i 65°C) o freddo (sotto i 10°C) durante tutto il tragitto dal punto di preparazione alla casa del consumatore finale, fino all’ultimo pasto consegnato”. In questo caso è importante non solo il contenitore primario, quello diretta- menteacontattoconilcibo,maanche quello secondario, quello usato per le consegne. “Tutti questi contenitori – ha sottolineato Serena Pironi – van- no sanificati frequentemente, come riportano anche i protocolli ufficiali. È quindi opportuno scegliere materiali che,oltreaconservarelatemperatura durante il trasporto, possano essere sanificabili”.Traicontenitoriutilizzabili cisonoleborsetermicheoicontenitori in polistirene espanso. IL TEMA AMBIENTALE A quello della sicurezza alimentare si è aggiunto anche il tema della tutela ambientale. La DIR. (UE) 2019/904 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO DEL 5.6.2019 si è posta l’obiettivo di prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e sulla salute umana e promuovere la transizione verso un’economia circolare conmo- delliimprenditoriali,prodottiemateriali innovativi e sostenibili. LaDirettivaprevedeentroil2026unari- duzionequantificabiledelconsumodei prodotti di plastica monouso rispetto al 2022. “Tra questi prodotti – ha spie- gato Serena Pironi – rientrano anche quelli per alimenti destinati al consu- mo immediato sul posto o da asporto, generalmenteconsumatidirettamente Il primo aspetto da considerare è che gli imballaggi devono essere idonei al contatto con gli alimenti. “Si parla tecnicamente di MOCA – ha spiegato Serena Pironi– un acronimo che si- gnifica Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti. In questa famiglia ri- entranoimballaggi,pellicole,vaschet- te, tappi…ma anche coltelli o taglieri, insomma qualsiasi materiale entri a contatto con gli alimenti.”. Sonodiverse leleggi acui devonofare riferimento i materiali e gli oggetti a contatto con gli alimenti. In Italia, che è all’avanguardia in Europa su queste tematiche, esiste una legislazione in materia sin dal 1962. Con il Decreto Ministeriale21.3.73,tutt’oggiinvigore, nascono indicazioni, obblighi, divieti che diverranno poi, a distanza di oltre 30 anni, di ispirazione per la Comu- nità Europea per il suo Regolamento. “Questo Decreto – ha sottolineato – contiene elenchi positivi di materiali utilizzabili a contatto con gli alimenti e indica i requisiti di purezza per alcuni materiali”. COME CAPIRE SE IL MATERIALE È IDONEO Per capire se una scatola, un film o un qualunque contenitore sia idoneo al contatto con gli alimenti bisogna osservare che riporti la dicitura “per alimenti” o il simbolo con il bicchiere e la forchetta. Il produttore deve poi rilasciare una Dichiarazione di con- formità che attesti l’idoneità all’uso alimentare, eventuali limitazioni d’uso (per esempio “nonadattoper alimenti ricchi di grasso” o “non idoneo per il microonde”), e il nome e l’indirizzo del fabbricante o del trasformatore o dell’importatore (se si tratta di un pro- dottoextraUE).“Questadichiarazione – ha spiegato Serena Pironi – deve essere conservata da chi acquista e usa iMOCAperché incasodi controlli può essere esibita per attestare l’ido- neità dei materiali utilizzati”. In alcuni prodotti,peresempioirotolidipellicola o di carta forno, queste informazioni possonoessereriportatedirettamente sulla confezione. Serena Pironi

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