Qualitaly_117
24 GIU. LUG. 2020 il pane è prodotto da una panetteria che lavora ancora con metodo artigianale. Per le birre e le bibite ci forniamodaHeineken Italiaemolti altri alimenti di qualità ci vengono forniti da Agenzia Lombarda. E passiamo alla più stretta attualità. Qualche mese fa, prima dell’arrivo della pandemia, decidi di creare unaghost kitchen. Raccontaci cosa c’è dietro questa scelta e come hai sviluppato l’idea. Tu t t o è na t o i n i z i a l me n t e dall’esigenzadi avereun laboratorio dove creare le preparazioni per i nostri panini. In contemporanea, lavoriamospessopereventipubblici e privati, quindi avere una cucina professionale è fondamentale. Per un certoperiodoha collaborato con noiunachefveganadallaformazione internazionale, sempre in giro per il mondo. È stata lei che un giorno parlandomi ha raccontato di come all’estero fossero nate numerose ghost kitchen. Il lockdown è stato, paradossalmente, il momento del lockdown - a operare su Milano con il nostro food truck e avendo un unicopartner di delivery, è statauna scelta obbligata quella di iniziare a effettuare le consegne con i nostri rider.Inizialmente,essendoilmercato del lavoro fermo, ho chiamato una serie di amici e conoscenti che a causadellapandemia erano rimasti senza lavoro, e anche grazie a loro siamo partiti. Che tipologia di prodotti vi richiedonomaggiormente e qual è il vostro cavallo di battaglia? Devo dire che tutto il nostro menu riscuote un discreto successo. Ma senza dubbio il nostro My Caramel - che non a caso è anche il nome della nostra srl neocostituita - è in assoluto il più richiesto. Raccon t ac i una g i o r na t a lavorativa tipo nella vostra ghost kitchen. Come si organizza il lavoro del delivery? La giornata inizia prestissimo, COVER STORY perfetto per decidere di buttarmi in questanuovaimpresa.Cioèquando unpo’ tutti abbiamo iniziatoa capire che quelle che fino a quel momento eranostate lenostreabitudini, come banalmente andare al ristorante, sarebbero cambiate. Da lì è nato il nostro StreetGourmand Lab. Ad aprile, in pieno lockdown, la scelta di far partire le consegne a domicilio. Come vi siete mossi all’inizio? È stato naturale come prima cosa decidere di contattare alcune delle diverse società di food delivery che operano nella nostra città, anche se, avendo la sede operativa del laboratorioaPero, nella zonadi Rho Fiera, l’unico che spingeva i propri rider fino a noi era Uber Eats. Siete poi passati a impiegare dei vostri ‘rider’ per le consegne. Come mai questa scelta? E cosa è cambiato? Essendo impossibilitati - a causa
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