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news 7 APR. MAG. 2020 D ue imprenditori di Cividale del Friuli (Udine) hanno sviluppato e depositato il brevetto di un software per la salvaguardia della salute. L’i- dea è di Marco Zorzettig, imprendi- tore friulano del vino con La Tunella e Alturis, ma anche della birra con Birra Agricola Artigianale Gjulia, che ha re- alizzato in collaborazione con Gimmi Bodigoi, titolare dello Studio SBen- gineering, TAACfatto una colonnina dotata di scanner capace di misura- C on la chiusura di bar, ristoranti e alberghi a causa dell’emer- genza coronavirus, ad accusare la crisi sono anche i grossisti che ri- forniscono il vasto universo del fuori casa in Italia. Che per l’occasione si sono riuniti nell’associazione Grossi- sti Horeca (GH), fondata da un primo gruppo di 88 aziende (tra cui Coope- rativa Italiana Catering) di ogni zona d’Italia che da sole vantano un giro d’affari nel settore food di 2 miliardi di euro, 105 punti logistici e 6.100 TAACfatto: un’idea per ripartire con il piede giusto dopo il coronavirus Ristoranti chiusi, i Grossisti Horeca chiedono aiuto al governo re la temperatura corporea e, nel caso, bloccare l’accesso al locale. Basterà solo guardare il di- splay e in un istante verrà rilevata la temperatura. Se quest’ultima risulta inferiore ai 37,5 gradi si visualizzerà il “semaforo verde” di libero acces- so ma se è superiore la macchina trasmetterà un segnale acustico e luminoso al cliente, ma anche al personale della sala mettendoli così “in allerta”. I vantaggi di TAACFAT- addetti. E sono numerose le richieste di adesione da parte di altre imprese di un comparto, quello delle forniture alimentari a ristoranti e hotel, che con- ta nel complesso oltre 1.800 aziende in Italia, un giro d’affari di 11 miliardi e un’occupazione che con l’indotto supera i 100mila addetti. Come ha riferito nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore, GH ha inviato nei giorni scorsi due lettere rispettivamente al governo e alla Confcommercio (alla quale le aziende aderenti sono asso- ciate) per sottolineare i gravi rischi ai quali in questa fase di lockdown va in- contro il settore prospettando inoltre anche alcune soluzioni percorribili. “Con la chiusura pressoché totale degli operatori della filiera del turi- smo come alberghi, ristoranti e pub- blici esercizi – ha spiegato Maurizio Danese, vicepresidente di Pregis e coordinatore dell’associazione – noi grossisti del settore horeca con un business concentrato sui canali del consumo fuori casa, abbiamo visto i fatturati crollare del 90%, il che mette a rischio migliaia di posti di lavoro. Il comparto della distribuzione hore- ca ha esercitato un ruolo importan- te nello sviluppo del settore turistico (ad esempio finanziando le imprese a valle della filiera durante la stretta creditizia del 2008-2010) e nella pro- mozione dei prodotti agroalimentari made in Italy. Ora è necessario e ur- gente un intervento che sostenga le nostre imprese anche per scongiura- re l’ingresso sul mercato interno dei grandi big stranieri della distribuzione fuoricasa”. Le principali richieste avanzate al go- verno riguardano l’attivazione di mi- sure per conservare l’occupazione, sostenere la liquidità e dare sollievo finanziario.
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