Qualitaly_116
50 APR. MAG. 2020 C ome molti miei pazienti, la maggior parte delle persone sono convinte che un’insalatona sia la scelta più “light” che si possa fare in pausa pranzo. Ma non è sempre così. Spesso, infatti, nelle insalate vengo- nomescolati ingredienti calorici o che comunque contribuisconoa regalarci quel fastidioso senso di gonfiore post prandialechecifadire:“misentocome un pallone eppure ho mangiato solo un’insalatina”. STARE BENE A TAVOLA In fase di ripartenza post lockdown, puntiamo sulle insalatone, vista l’imminente bella stagione. Ma a patto che impariate a bilanciare le materie prime per non trasformarle in una bomba calorica DI BARBARA PANTERNA È TEMPO DI INSALATONE. A PATTO CHE… Ecco, per non cadere in errore, vorrei darvi qualche suggerimento affinché quella insalatina della pausa pranzo nonsitrasformi,appunto,inunabom- ba calorica. Per iniziare, l’importante è scegliere la tipologia di insalata giusta. In quasi tutti i bar/ristoranti viene proposta la lattuga o la misticanza in busta con lattuga, radicchio, indivia, ad esem- pio. Per esperienza, vi consiglio di puntare invece su altre qualità come rucola, valeriana/soncino, cicorino in quantohannoeffettidiureticimaggiori e fermentano meno, quindi per quei pazienti che soffrono di colite e di- sturbi gastrointestinali in genere - e sonomoltidipiùdiquellochepossiate pensare - questo tipo di verdure sono più tollerate. La valeriana, ad esempio, è molto di- geribile, ha proprietà emollienti, de- purative/diuretiche, ed essendo ricca di inulina, è particolarmente benefica per l’intestino in quanto, questo tipo di fibra solubile ha la capacità di au-
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