Qualitaly_116
il punto V entisei aprile. Il Premier Giuseppe Conte annuncia che bar e ristoranti non riapriranno prima del 1° giugno (mentre dal 4 maggiovieneoffertalapossibilitàdiacquistarecibodaasporto su prenotazione). Uno scenario sconfortante, considerando che l’Italia non è allo stesso modo compromessa rispetto alla presenza del virus e vi sono diverse realtà che in questo momento, con la chiusura delle regioni sia in partenza che in arrivo, hanno una situazione che potrebbe favorire una ripartenza anticipata rispetto alle zone maggiormente compromesse. Se poi l’obiettivo del Governo è ‘mal comune mezzo gaudio’, allora - ancora una volta - dovremo aspettare in silenzio rimanendo spettatori di una catastrofe senzaprecedenti che significametteredefinitivamente in ginocchio l’intero comparto condannando diversi punti vendita alla chiusura definitiva con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro. Una situazione, questa, che a pioggia ha compromesso anche il lavoro di noi grossisti che con la chiusura di bar, ristoranti e alberghi, abbiamo dovuto fare i conti con merce ferma, magari in scadenza, blocco quasi totale del nostro lavoro, (salvo situazioni specifiche di colleghi, anche della nostra Cooperativa, che si sono ‘riconvertiti’ nel ‘porta a porta’ ai privati) e – soprattutto – mancati incassi delle fatture in scadenza. Su questopunto, comePresidenteCIC,permettetemi di condividereunmio pensiero. È unmomento difficile per tutti, questo è innegabile, tuttavia è proprio nei momenti più duri che è bene cercare – nei limiti del possibi- le – di fare squadra nel rispetto delle regole etiche e comportamentali. Diligenza, correttezza e buona fede tra le parti sono fondamentali per costruire un sano rapporto tra committenti e fornitori. Badate, il mio non è un attacco ai punti vendita che serviamo, ben consapevole delle enormi difficoltà dovute a questa chiusura forzata. Ma un momento di riflessione personale condivisa. Del resto, è inutile nascondersi dietro a un dito. Seppure immaginando scenari positivi, il 2020 sarà per tutti i fornitori all’ingrosso un anno molto difficile che potremo superare solo se ci sarà forte senso civico e imprenditoriale tra le parti. Dalla nostra e, torno a parlare della Cooperativa, abbiamo una chiusura del Bilancio 2019 assolutamente positiva. Abbiamo lavorato bene, siamo cresciuti ancora, abbiamo dimostrato di continuare a crederci. Ebbene, perché rimarco questi ultimi concetti? Perché penso che la forza di una Cooperativa, della NOSTRA Coope- rativa, stia in questi valori. È vero, questa crisi improvvisa, ci ha messo nella condizione di dover rivedere il nostro ‘modus operandi’. I punti vendita che serviamo, fino a quando sarà in vigore la regola del distanziamento sociale, avranno bisogno di fornituremirate, di prodotti che prima non erano contemplati (vedi guanti monouso, igienizzanti per le mani, prodotti per la sanifica- zione…) e, sicuramente, una linea di credito che dovrà essere rivista e adattata alla nuova realtà. Sono certo che ciascuno di voi sarà in grado di risolvere le difficoltà che ci si pareranno dinanzi uscendo alla fine vittoriosi. Forza e, soprattutto, tenacia! GROSSISTI ED ESERCENTI. FACCIAMO SQUADRA! IL PUNTO Vincenzo Murgia, Presidente Cooperativa Italiana Catering 2 APR. MAG. 2020
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