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45 FEB. MAR. 2020 GDO, che ha addirittura fatto realiz- zare alcuni supermercati-speciali (in Italia ad esempio ne gestisce uno la Ipsos) dove poter monitorare scienti- ficamente il comportamento dei loro consumatorifidelizzati,iqualivengono invitati a visitare tali spazi nonaperti al pubblicoperfareunaspesamonitora- ta,maspontanea.Anchediversemul- tinazionali produttrici si appoggianoa sufficiente di persone, e analizzando tutte le reazioni con appositi software certificati, si possono ottenere stati- sticamentedeivalorisufficientemente corretti sui comportamenti di masse di popolazione più rilevanti. Le analisi di Neuromarketing sono più corrette – se ben svolte e ancor meglio analizzate – di tante indagini dimercatotradizionali,proprioperché questeultimesisvolgevanoconmeto- di tradizionali, quali interviste e test a distanza, a gruppi di consumatori che potevano essere anche non sinceri, falsando quindi i dati in maniera più o meno rilevante. Sull’erroneità delle tradizionali indagini di mercato, basta citare il report 2019 della Nielsen – si- curamente la più importante agenzia mondiale del settore – la quale affer- ma che “l’82,3% dei prodotti NUOVI che ogni anno vengono immessi sul mercato NON sopravvivono oltre i 12 mesi, così come il 67,4% della pubblicità prodotta ogni anno ha lo stesso problema. Malgrado ciò, la spesa globale ogni anno in ricerche di mercato (tradizionali) è superiore ai 45 MILIARDI di dollari.” Ma chi usa già il Neuromarketing per le proprie strategie? Innanzi tutto la che consentissero lo sviluppo di ag- giornate strategie di marketing. Na- sceva così, il Neuromarketing. L’Italia è stata tra le prime ad approcciare questa ricerca e a disciplinarla grazie all’AINEM – Associazione Italiana di Neuromarketing - di cui il prof. Fran- cesco Gallucci è fondatore, direttore scientifico e vicepresidente. Da due anni io sono assistente del prof. Gal- lucci in un corso di Neuromarketing presso il Politecnico di Milano. UNO STRUMENTO FUNZIONALE Le indagini di Neuromarketing pos- sono offrire alcune risposte precise e documentate su come gruppi con- siderevoli di persone si approccino e reagiscano davanti a determinati sti- moli, quali ad esempio: un’immagine, un filmato, un prodotto, una parola, frasi e/o slogan, così come anche l’e- stetica di una portata, un sapore, un profumo. Dato che l’analisi è suppor- tata da strumentazioni scientifiche a diretto contatto con il nostro cervello, e altre parti del corpo, gli stimoli e le emozioni che proviamo non possono essere alterate da eventuali “bugie” di chi si sottopone al test. Ripeten- do il medesimo test su un numero Prof. Luca Vivanti, nato a Torino nel 1964 si è laureato in Architettura al Politecnico di Torino. Appassionato di Marketing svolge studi specifici a Milano e poi affianca alcuni famosi professionisti del settore. Dal 1994 è consulente di PMI italiane e dal 2000 si occupa di internazionalizzare le aziende con cui collabora. Nel corso degli anni ha toccato tutti i continenti visitando professionalmente molte nazioni sempre con un occhio attento a usi, costumi e trends. Dal 2014 è docente di Marketing Strategico in un Master al Politecnico di Torino e dal 2018 è assistente in un corso di Neuromarketing del Politecnico di Milano. Ha pubblicato diversi volumi su temi di marketing e di design.

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